Emoticon heart
E' appena trascorso l'8 dicembre, e come sempre al termine di un giorno di festa così importante mi prende forte il ricordo di mia madre. E ogni anno il ricordo si fa più antico, sarà perché sto invecchiando e si sa, il recente facilmente si scorda mentre il remoto, ben impresso... ritorna.
Poi stasera in Chiesa si è tanto parlato della figura materna, di come ogni mamma dovrebbe avere a modello Maria, la Mamma Celeste, e ce n'erano tante di mamme, giovani più o meno, e anche di anziane...
Se la mia fosse ancora qui sarebbe tra quelle. Tenere, da accudire e accarezzare, ma sempre valide perché unico "punto di riferimento". Qualunque sia la condizione, con qualsiasi carattere.
Perché mamma è quella parola che pronunci quando stai male, desideri aiuto e protezione, e che ancora pronunci mentre ti aiuti da sola.
Perché pensi alla Tua di madre, e alla Mamma che da sempre vigila e non abbassa mai la guardia.
Mam-ma... e tutte le volte le labbra si baciano due volte.
Mi sa che stasera "pecco" per eccesso di dolcezza, spero di non passare però per sdolcinata e melensa... è che mi vengono al momento proprio questi pensieri. Perdonatemi... dicembre fu pure l'ultimo mese di vita di mia madre. Undici anni fa. Ma non è questo il ricordo che predomina stavolta... mi torna in mente un periodo lontanissimo, ero assai piccola.
D'estate facevo pazzie per un gelato con lo stecco, bianco e sottile. Poiché avevo preso da poco a parlare formulando pensieri di senso compiuto, ogni volta mi chiedevano la stessa cosa... a che gusto vuoi il gelato?
Ed io dalla prima in poi, rispondevo sempre uguale... lo voglio al "gusto mamma".
Risposta che stupì, meravigliò... ma com'è il gusto mamma?
Strano che delle "persone grandi" non capissero. Come poteva essere se non dal dolce, avvolgente e cremoso... sapore.
E' come dire... bianco latte. Se poi mi si chiedesse... è un colore?
Non saprei.
L'ho definito sempre così il bianco non proprio bianco, che non è il bianco della neve appena posata e neppure del velo da sposa.
Ecco... bianco latte è il colore dell'abito sotto un manto azzurro, quello noto.
La veste calda e opaca della Mamma Celeste.
Poi stasera in Chiesa si è tanto parlato della figura materna, di come ogni mamma dovrebbe avere a modello Maria, la Mamma Celeste, e ce n'erano tante di mamme, giovani più o meno, e anche di anziane...
Se la mia fosse ancora qui sarebbe tra quelle. Tenere, da accudire e accarezzare, ma sempre valide perché unico "punto di riferimento". Qualunque sia la condizione, con qualsiasi carattere.
Perché mamma è quella parola che pronunci quando stai male, desideri aiuto e protezione, e che ancora pronunci mentre ti aiuti da sola.
Perché pensi alla Tua di madre, e alla Mamma che da sempre vigila e non abbassa mai la guardia.
Mam-ma... e tutte le volte le labbra si baciano due volte.
Mi sa che stasera "pecco" per eccesso di dolcezza, spero di non passare però per sdolcinata e melensa... è che mi vengono al momento proprio questi pensieri. Perdonatemi... dicembre fu pure l'ultimo mese di vita di mia madre. Undici anni fa. Ma non è questo il ricordo che predomina stavolta... mi torna in mente un periodo lontanissimo, ero assai piccola.
D'estate facevo pazzie per un gelato con lo stecco, bianco e sottile. Poiché avevo preso da poco a parlare formulando pensieri di senso compiuto, ogni volta mi chiedevano la stessa cosa... a che gusto vuoi il gelato?
Ed io dalla prima in poi, rispondevo sempre uguale... lo voglio al "gusto mamma".
Risposta che stupì, meravigliò... ma com'è il gusto mamma?
Strano che delle "persone grandi" non capissero. Come poteva essere se non dal dolce, avvolgente e cremoso... sapore.
E' come dire... bianco latte. Se poi mi si chiedesse... è un colore?
Non saprei.
L'ho definito sempre così il bianco non proprio bianco, che non è il bianco della neve appena posata e neppure del velo da sposa.
Ecco... bianco latte è il colore dell'abito sotto un manto azzurro, quello noto.
La veste calda e opaca della Mamma Celeste.
Nessun commento:
Posta un commento