Emoticon heart
Se non lo dici a parole, devi mostrarlo con l'atteggiamento. Perché non si può fare irruzione nello "spazio interiore" altrui senza averne il permesso.
Qualcuno finge di non vedere persino di non sentire, qualcun'altro esce o cambia strada quando gli sguardi rischiano di incontrarsi.
E' tutto nella norma perché non siamo uguali, mentre la discrezione è cosa sempre dovuta quando ci si vuole relazionare con l'Altro che ha bisogno di un aiuto.
Ecco, una massima di Confucio...
"Amare gli altri e avere cura di loro,
è agire con umanità.
Comprenderli, è agire con virtù".
Ove "comprendere" sta... per capire da poche parole e lunghi silenzi, e "virtù"... per intuito e discrezione.
Indubbiamente non è facile, ma la difficoltà dell'impresa non giustifica un lasciar correre con un comportamento sbrigativo e poco attento... siamo fatti per essere gli Uni per gli Altri, e "opera delicata" di convincimento si richiede.
E' quasi una scienza, è l'arte antica del prendersi cura, dell'interessarsi agli Altri. Alleggerisce in modo autentico la coscienza e rende tutto più semplice.
Domandiamo alle persone con cui abbiamo a che fare come stanno, come si sentono. Sinceramente, e non con una formula meccanica cui può fare seguito una risposta che lo è altrettanto, e scontata com'è non ci poniamo neppure all'ascolto. C'è da guardarsi negli occhi, carpire ogni minimo sussulto, cogliere anche un fugace luccichio e poi... aspettare e intanto una mano dentro altre due, o una carezza tenera che faccia sentire a casa con i propri affetti. Anche se in altro luogo o in strada. Ascolto vero e sincero.
Sono tante le occasioni motivate che richiedono la "disponibilità" di Chi se la sente a far dono di sé, d'altro canto anche Chi riceve deve "mostrarsi pronto" perché questo avvenga, e sia così ricchezza e serenità per entrambi.
Ricordo ad una lezione del corso per volontari, fu mostrata una diapositiva in cui una matrona si lasciava aiutare dalle ancelle per le abluzioni mattutine.
Lei si spogliava della veste e si "metteva a nudo", senza vergogna o falso pudore. Voleva aiuto ma doveva permetterlo, e quindi concedersi.
Dono reciproco di delicatezza ancor più lieve.
Qualcuno finge di non vedere persino di non sentire, qualcun'altro esce o cambia strada quando gli sguardi rischiano di incontrarsi.
E' tutto nella norma perché non siamo uguali, mentre la discrezione è cosa sempre dovuta quando ci si vuole relazionare con l'Altro che ha bisogno di un aiuto.
Ecco, una massima di Confucio...
"Amare gli altri e avere cura di loro,
è agire con umanità.
Comprenderli, è agire con virtù".
Ove "comprendere" sta... per capire da poche parole e lunghi silenzi, e "virtù"... per intuito e discrezione.
Indubbiamente non è facile, ma la difficoltà dell'impresa non giustifica un lasciar correre con un comportamento sbrigativo e poco attento... siamo fatti per essere gli Uni per gli Altri, e "opera delicata" di convincimento si richiede.
E' quasi una scienza, è l'arte antica del prendersi cura, dell'interessarsi agli Altri. Alleggerisce in modo autentico la coscienza e rende tutto più semplice.
Domandiamo alle persone con cui abbiamo a che fare come stanno, come si sentono. Sinceramente, e non con una formula meccanica cui può fare seguito una risposta che lo è altrettanto, e scontata com'è non ci poniamo neppure all'ascolto. C'è da guardarsi negli occhi, carpire ogni minimo sussulto, cogliere anche un fugace luccichio e poi... aspettare e intanto una mano dentro altre due, o una carezza tenera che faccia sentire a casa con i propri affetti. Anche se in altro luogo o in strada. Ascolto vero e sincero.
Sono tante le occasioni motivate che richiedono la "disponibilità" di Chi se la sente a far dono di sé, d'altro canto anche Chi riceve deve "mostrarsi pronto" perché questo avvenga, e sia così ricchezza e serenità per entrambi.
Ricordo ad una lezione del corso per volontari, fu mostrata una diapositiva in cui una matrona si lasciava aiutare dalle ancelle per le abluzioni mattutine.
Lei si spogliava della veste e si "metteva a nudo", senza vergogna o falso pudore. Voleva aiuto ma doveva permetterlo, e quindi concedersi.
Dono reciproco di delicatezza ancor più lieve.
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