Piuttosto giovanile, seduta al margine del letto... con gli occhiali e un libro aperto tra le mani.
Supina a letto, sotto infusione una donna più anziana, presumibilmente sua madre.
Sono entrata nella stanza con la mia "brava" scatola di caramelle...
"Buongiorno... una caramella?", la più giovane delle due si è tolta gli occhiali ed ha appoggiato il libro sulla candida copertina di cotone.
Potrò sbagliare... ma è come avessi avuto l'impressione che fossero arrossite entrambe, anche accettando la caramella.
Ho continuato il mio giro, ed ogni tanto il pensiero tornava alle due donne... al loro imbarazzo, perché di imbarazzo si trattava.
Mi era rimasto dentro perché lo avevo riconosciuto, era lo stesso per cui ad un certo punto della mia "storia" ho rifiutato qualsiasi supporto, sostegno, diciamo pure... "conforto materiale" da parte di qualsiasi membro della famiglia.
A che cosa serve, infatti una "presenza" con un libro davanti?... quando c'è bisogno di ascolto, discorrere "normale", sorriso, e non di uno sguardo che cerca rifugio altrove, tra le pagine di un libro o sul quadrante di un orologio.
In un posto così... si sa... il Tempo perde i suoi "connotati", non c'è fretta che tenga... non va più veloce se "ingannato" o "sollecitato".
Lì si ferma... e solo la speranza autentica è capace di donargli ancora, pazientemente il ritmo normale.
Supina a letto, sotto infusione una donna più anziana, presumibilmente sua madre.
Sono entrata nella stanza con la mia "brava" scatola di caramelle...
"Buongiorno... una caramella?", la più giovane delle due si è tolta gli occhiali ed ha appoggiato il libro sulla candida copertina di cotone.
Potrò sbagliare... ma è come avessi avuto l'impressione che fossero arrossite entrambe, anche accettando la caramella.
Ho continuato il mio giro, ed ogni tanto il pensiero tornava alle due donne... al loro imbarazzo, perché di imbarazzo si trattava.
Mi era rimasto dentro perché lo avevo riconosciuto, era lo stesso per cui ad un certo punto della mia "storia" ho rifiutato qualsiasi supporto, sostegno, diciamo pure... "conforto materiale" da parte di qualsiasi membro della famiglia.
A che cosa serve, infatti una "presenza" con un libro davanti?... quando c'è bisogno di ascolto, discorrere "normale", sorriso, e non di uno sguardo che cerca rifugio altrove, tra le pagine di un libro o sul quadrante di un orologio.
In un posto così... si sa... il Tempo perde i suoi "connotati", non c'è fretta che tenga... non va più veloce se "ingannato" o "sollecitato".
Lì si ferma... e solo la speranza autentica è capace di donargli ancora, pazientemente il ritmo normale.
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