venerdì 31 maggio 2013

Dire che il tempo s'è accorciato, significa semplicemente che ho capito che non si può credere di vivere all'infinito. Prima, invece, nemmeno ci pensavo, vivevo il tempo in un modo diverso, convinta che di fronte ne avevo abbastanza per poter rimandare a dopo tutto quello che non mi andava di fare in quell'istante. Il cancro mi sta facendo capire che all'improvviso tutto può cambiare...
  (Silvana Feola, "Mamma ha il cancro ma fa la marmellata")


E' come convincersi  che tutto è al di qua di una siepe che impedisce di guardare oltre... addirittura essa non viene vista come un limite bensì un valore aggiunto e come tale viene curata. Consapevoli poi che la realtà non può essere contenuta entro lo spazio di un "cortile", si ricaccia indietro la volontà di conoscerla... ci sarà tempo per poterlo fare e così ci si regala l'illusione di una "lunga vita", ma lunga davvero... una "breve immortalità".
L'"avventura" col cancro è il "tornado" che porta via quella siepe ben accomodata ed abbellita col tempo e all'improvviso appare oltre ciò che da sempre era e non si conosceva.
Una situazione mutata inaspettatamente, fuori da ogni controllo, ed è proprio questo che spiazza.
Qualche giorno fa in ospedale ho conosciuto un ragazzo giovanissimo... 27 anni, era sdraiato sul letto in una posizione oggettivamente scomoda, le gambe flesse come chi sta per alzarsi da un momento all'altro... rideva e anche rumorosamente. Se non fosse stato completamente calvo, senza sopracciglia ma soprattutto con un ago nel braccio e attaccato ad una flebo, nessuno avrebbe pensato alla "malattia".
"Ah... sei allegro! La vuoi una caramella?", "Perchè no?... però datela a mia moglie, così me la scarta...". Nella stanza c'erano tre donne, due ragazze molto giovani e una signora più o meno della mia età, presumibilmente la madre...
"Quale di queste due belle ragazze è Tua moglie? Tua moglie... quasi mi sembra impossibile che Tu sia già sposato...", "... e c'ho pure una figlia di quattro anni! Che volete farci... m'è venuto 'sto guaio ma sto in mezzo a una folla di femmine... mia madre, mia sorella, mia moglie... mia figlia. Oggi poi sto a 1000... finisco la terapia, torno alla mia vita... voglio fare un sacco di cose perchè il tempo non basta mai...", e mentre diceva così, si era già alzato e con un braccio nella manica del giubbino contemporaneamente pensava a come infilarsi le scarpe...
"Meh... sbrigatevi che qua abbiamo finito. C'ho una fame che non ci vedo...", e se ne andava, continuando a... ridere, seguito dal suo "stuolo" di femmine.




2 commenti:

  1. Vedi cara Mary! Nonostante che sta sempre piovendo, il tuo post mi ha portato un po di buon'umore, di questi ti ringrazio, e ti auguro un buon fine settimana cara amica.
    Tomaso

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    1. Amico mio... mi basta sapere questo, riuscire a portare un briciolo di buonumore, per sentire forte la motivazione di continuare a...
      GRAZIE come sempre ed un abbraccio.
      Mary

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