Penso spesso al momento in cui decisi di cominciare...
Ero appena uscita dall'intervento di mastectomia, avevo ripreso da poco la chemio, acciaccata non facevo altro che pensare a come mi sentivo e a quello che sarebbe stato dopo. Sapevo che reagire era un dovere verso me stessa, almeno per continuare a... tenere integra la mia dignità. Portare lontano i pensieri dal problema... questo era l'unico modo, ma come? Pensai a cosa mi era sempre piaciuto fare, non importa se in modo perfetto o mediocre... solo che potesse in quel preciso momento della vita essermi d'aiuto. Sin dall'adolescenza avevo avuto il "pallino" della scrittura, scrivevo scrivevo qualsiasi cosa, riflessioni, versi, brevi racconti... non li sottoponevo ad alcun giudizio critico, bastava il mio per metterli a "riposata dimora" in un fondo di cassetto. Però non mi fermavo mai e inconsapevolmente coltivavo la risorsa che in un futuro lontano mi avrebbe salvato... imparavo l'arte e la mettevo da parte per quando mi sarebbe tornata utile.
La "scrittura" si è rivelata la strategia più grande e con le "parrucche", gli "orecchini", un "po' di trucco" e tanti "sorrisi" mi hanno aiutato a lottare, mettendo in luce i lati nascosti di cui non avevo avuto mai consapevolezza.

Cara Mary, non voglio dire molte parole!!! ma solo le tue ultime frasi!!!
RispondiEliminaÈ VERAMENTE COSÌ LA VITA CONTINUA.
Tomaso
Continua con la forza ritrovata, la determinazione di farcela... il non arrendersi mai.
EliminaUn "atto unico" senza momenti di vuoto.
GRAZIE, Tomaso e... un abbraccio.
Mary
...e scrivi benissimo, cara Mary! Ma questo mi pare d'avertelo già detto più d'una volta...
RispondiEliminaAnche mia sorella dopo l'intervento s'è "inventata" una nuova vita con un impegno veramente fuori dell'ordinario, ma te ne parlerò un'altra volta; ora ti mando un abbraccio.
GRAZIE, lellina... è vero, me l'hai già detto ed io Ti ringrazio ancora per la bontà del Tuo giudizio e tanto altro.
EliminaUn abbraccio...
Mary