
Tiziano Terzani, "Un altro giro di giostra"
Con i fogli sparsi sul letto, cercavo di capirci qualcosa... essere attenta che ci fossero tutti, metterli in ordine e farne delle copie... per domani.
Controllo di nuovo un foglio dopo l'altro... sì, manca proprio quello che mi fu dato nella grande busta gialla insieme con le lastre. Ed ora come si fa? Faccio una telefonata e per tutta risposta vengo aggredita. Credo di non meritarlo... o forse sì? Il fatto è che la mia testa non è dove deve essere... è altrove, mentre io sono qui e vorrei essere altrove per pensare ad altro. Ma fosse anche possibile... servirebbe a qualcosa?
Non lo so...
Sono sempre più convinta che pensino che IO basti a me stessa... IO "cerco" di bastare a me stessa, anche perchè solo IO so quello che provo, però vorrei che ci provassero almeno a capire e non si limitassero a pensare con superficialità... ma sì, tanto è andata bene!
Riusciranno mai a comprendere quanto costa mantenere questo "stato di grazia"?
Non lo so...
Come non so se sono davvero forte come appaio. Appena ieri qualcuno mi ha definito, "una combattente"... è vero, non mi arrendo anche se di resa sembra inutile parlare ora che si pensa io abbia vinto, e la mia resistenza invece sta proprio nel procedere guardinga e fiera delle "mie medaglie", prova di ciò che è stato.
Perciò anche se ho fastidio e disagio per una protesi che sta sulle sue ed un braccio pigro e stanco, mi lamento sì, ma in fondo sono contenta lo stesso perchè IO ci sono e posso parlarne.
E a Chi oggi mi ha aggredito verbalmente, per difendermi ho detto tutto questo e all'improvviso c'è stato un "ridimensionamento" anche addolorato. Stupita, ho fatto un passo indietro e aggiunto che tutto sommato i miei "accidenti" non avevano importanza, almeno in quel contesto, ma...
"No... perchè dici così, TU sei l'Amica mia... sei importante, senza di TE avrei mandato tutto all'aria. Ti chiedo scusa, perdonami e... cerca di capirmi."
Già dovevo capire... ma soprattutto me stessa, in particolar modo ritrovarmi, perchè poco prima mi ero davvero persa tra mille pensieri.
Il "foglio della busta gialla" era lì, sotto i miei occhi sul rovescio di un altro... avevo contato e ricontato e continuavo a... sbagliare.
Mi sono calmata... ed ho richiamato, stavolta per chiedere scusa. I "fogli" non erano i miei, me ne sono assunta l'impegno... quando ci si mette in gioco deve essere fino in fondo con senso convinto di responsabilità.