Finalmente tolto il drenaggio potevo ricominciare con la chemio, ma il giorno seguente a quel lunedì avevo il secondo riempimento, poi era opportuno aspettare un'altra giornata per eventuali ulteriori reazioni, così si arrivò al giovedì, esattamente un mese dopo l'intervento. Si poteva ricominciare... l'esame istologico del mio tumore era arrivato ed ora aveva nome, cognome, caratteristiche fisiche e anche segni particolari, la sua carta d'identità era completa. "Bene," aveva esclamato Dora leggendo il referto, "i risultati sono perfettamente sovrapponibili, dopo la neoadiuvante non è cambiato niente per quanto riguarda l'analisi immunoistochimica, possiamo tranquillamente iniziare con il TAXOL."
La storia continuava, quella storia cominciata più di quattro mesi prima quando la diagnosi mammografica aveva definito quel bozzo nella mia mammella destra, eteroplasia, giusto per "edulcorare" il boccone, poi la risonanza magnetica l'aveva chiamato neoplasia, per essere più precisa e nello stesso tempo per introdurre l'argomento, ed ora l'esame istologico impietosamente ribadiva senza possibilità d'appello: carcinoma duttale infiltrante,G2, ridottosi (almeno questo!) a diam max cm 2,5. (nome, cognome, caratteristiche fisiche). Metastasi carcinomatose in quattro di venti linfonodi isolati; assenza di metastasi in tre linfonodi di III livello (e siamo arrivati ai segni particolari).
In tutti quei mesi le sensazioni, l'emozioni da parte mia non erano mutate; mi pareva che tutto ciò, diagnosi, referti non riguardassero me, era come se ne avessi preso le distanze. Poi, quando si arrivava alle terapie la realtà mi si poneva davanti all'improvviso ed io non potevo più nascondere la testa sotto la sabbia. Si trattava di dover riprendere a combattere ed io non mi tiravo certo indietro.
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