lunedì 22 ottobre 2018

PARTORIRE SE STESSI


Giornata assai fruttuosa oggi, dal confronto quotidiano ho colto tante buone riflessioni con tema centrale, "il Tempo". Si alternano le stagioni e nel passaggio del testimone quasi non ci si accorge dello scambio, perché nel tempo si collocano incastrandosi in modo perfetto. E in questo "scenario" Noi ci muoviamo "fuori Tempo" e "al di sopra del Tempo", come tutto non dovesse mai avere fine, "briciole" inconsapevoli di eternità.
Eppure si attraversano momenti non facili, spesso drammatici, da cui pare non poter uscire vivi, anzi ogni volta ci si spegne proprio perché c'è un istante preciso in cui si smette di esistere senza accorgersene.
Poi si nasce di nuovo.
“Rinascita” è una parola terribilmente fraintesa, passa come una cosa bella che accade in automatico, la fine di un’agonia, la luce in fondo al tunnel. Non è così. Diceva Marquez che la vita non comincia quando una madre ci mette al mondo, ma si nasce davvero quando ci si obbliga a partorire noi stessi. La rinascita è, in fin dei conti, un parto. Una grande sofferenza, tante fitte al cuore col respiro mozzato, molte persone che dicono che cosa fare e danno consigli buoni si e no, tanto sempre da Te dipende. Questo si prova, a partorire se stessi. Ci si trova ad essere contemporaneamente la madre e la figlia, e poi devi ricominciare tutto ma alla luce dell'esperienza vissuta. Parlare con la gente, uscire di casa, leggere un libro, persino ridere e piangere sarà in modo diverso. La paura di fallire e di deludersi, la voglia di trasgredire, le incertezze e le paure. I conflitti nella tua testa, che vivi come reali, la persona che sei stata, quella che vorresti essere e quella che hai paura di diventare combattono, instancabili, ogni volta che devi obbligarti a prendere una decisione, fosse anche solo scegliere tra una camicetta nera o una marrone, colori che non ami più ma che puntualmente si ripresentano e in un certo senso violentano la Tua persona che appena nata indosserebbe solo il "rosa" di una vita nuova e il "celeste" di un cielo finalmente senza nuvole.

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