A questo punto... meglio molto meglio, tacere. Scommetto che nemmeno Chi non c'è più a causa sua, approverebbe la scelta infelice di quell'aggettivo affiancato ad un termine che già da solo basterebbe... male incurabile.
Ancora?... anche contro l'evidenza dei fatti, pur in presenza di numerosi successi, come si può parlare in questo modo? Personalmente mi sento offesa e credo di non essere la sola.
Se consideriamo il dilagare nella rete dei tanti "cancer blog", e poi le numerose lettere aperte di malati ed ex malati di cancro, c'è proprio da dedurre che d'incurabile resta solo la mania di chi scrive tanto per far notizia, e che per renderla più roboante con un alone di mistero, usa un'enfasi che non dovrebbe... sempre che sia dotato di sensibilità e buon senso.
Nascono dal profondo del Cuore le espressioni di Chi soffre, sono portate avanti, sostenute dal forte desiderio di vita che mai abbandona, a tratti pure con rabbia e disappunto quando dell'"accidente" si guarda l'ingiustizia. Ma si lotta e si continua a... farlo, perché qui si parla di malattia e la cosa davvero si fa seria.
All'improvviso si viene a conoscenza che è morto Tal dei Tali. Punto e pausa. E già qui viene il dubbio e poi la domanda... di che cosa sarà morto? Arriva la risposta in modo "soft"... era malato da tempo. Il dubbio si dissipa e anche se non è stato detto in modo esplicito... ad altro non si può pensare che non sia il cancro, e paradossalmente per Chi l'ha vissuto o lo vive la "cosa" non sgomenta più di tanto. Alla fine però, quando ormai la notizia è del "giorno prima", arriva la chiarezza e con questa l'orrenda definizione di "male incurabile". E qui si resta muti.
Ma chi l'ha chiesta tanta precisione?...addirittura poi non ci sono cure!
E chi parla e scrive, sa quello che dice e mette sulla carta?
Immagina almeno l'effetto devastante che sortisce nell'animo di chi si affanna per conquistarsi una giornata di vita che possa chiamarsi tale, trasformare ogni passo in avanti in una salita sul podio?
Finiamola una buona volta e lasciamo alla cronaca solo la notizia... qualche riga per informare. Chi avrà letto proverà dispiacere, commozione... riconoscerà meriti e talento, ma non chiederà altro perché dopo tutto la morte non è uno "scoop", fa notizia fino ad un certo punto.
Riguarda Tutti, anche se non per Tutti uguale, ma proprio per questo... è noto... di continuo cerca solo l' occasione.
Sono d'accordo con te Mary.... vogliono far notizia, ora venderanno più giornali con tutte le spiegazioni dettagliate.... perchè non lasciano in pace le persone nel loro dolore. Un affettuoso abbraccio, a presto.
RispondiEliminaCome si dice, cara Ale... non si rendono conto che informare è tutt'altra cosa. E inutile è ritornare su argomenti e particolari che non aggiungono granché alla notizia.
RispondiEliminaEvitare il superfluo per non rischiare di cadere nel morboso. Questione di sensibilità.
Un bacio.
Mary
Non lo immaginano...questo è tutto.A volte le persone non pensano prima di parlare.
RispondiEliminaVedi Mary io ho 45 anni e non ho figli,l'altro giorno un'amica;è stata una settimana dalla figlia
a fare da balia al pargolo,con molta innocenza dice: non capisco quelli che fanno i figli a 50 anni-.Ho semplicemente sorvolato,lei non capisce cosa sia vedersi una porta chiudersi.Ma non è un problema suo con affrontare il tutto,però un po' di delicatezza non mi sarebbe dispiaciuta. A volte le cose escono dalla bocca con naturalezza,vedrai che se qualche giornalista fosse ammalata,scriverlo gli sarebbe pesato un po' .Ma tu non te la devi prendere...Un abbraccio