Mi reputo un' "accomodante" per natura.
Inizialmente solo per abbozzo di un'idea, che piano piano ha preso corpo, poi confermata da Altri che continuano a... ripeterlo.
"Tu sei accomodante, sei nata così. Non puoi farci niente"... quasi fosse una colpa, un "marchio a fuoco" che segna per la vita. Unica consolazione... non essere la sola in questo mondo che pur vede prevalere... come è logico ma non giusto che sia... polemici e prepotenti, prevaricatori ed attaccabrighe.
Ma secondo Voi... pensateci bene, si può nascere già accomodanti? Non è per caso che lo si diventa a causa di condizionamenti ambientali, contestuali e quant'altro?
Di recente qualcuno ha pure detto che un simile atteggiamento è anche sinonimo di forza, ovvero forte lo diventi necessariamente se devi mandare giù rospi su rospi, e intendi sopravvivere alla grande.
Sicuro è che persone siffatte sono le più pazienti e tolleranti, quelle che, come arbusti solo all'apparenza fragili, resistono ai venti, perché flessibili li assecondano e vivono le intemperie aspettando che passino.
Ecco... in sintesi l' "accomodante" potrebbe essere definito anche come colui che non intende arrendersi mai. Se dovesse infatti, entrare in conflitto con Altri oppure contrastare situazioni ed eventi in modo drammatico, non rischierebbe forse di soccombere? Niente e nessuno potrebbe garantirgli di averla vinta, con la tolleranza invece ha buone possibilità di convincere e convincersi... senza colpo ferire e soprattutto conservando le energie vitali per continuare a... vivere in equilibrio.
Alla base, quindi deve esserci quello che comunemente si dice un "buon carattere", il resto verrà da sé in misura di tenacia e perseveranza.
Molte volte mi è capitato di doverlo essere... accomodante. Mi arrivava un attacco improvviso, tanto simile ad un colpo di frusta... restavo incredula e senza fiato, poi... tempo di realizzare e valutare anche le mie responsabilità, e subito si spianava la strada. E al silenzio del primo momento si sostituiva il discorrere pacato che sa insinuarsi in modo indolore ma assai efficace.
La ragione che vince l'istinto, e la volontà di essere conciliante prevale sull' "allettante" rissa.
E pure con la malattia a suo tempo ho fatto l'accomodante... non potendo scansarmela me la sono adattata addosso, su misura come un abito, e ancora faccio "cuciture di rinforzo" perché duri a lungo questa veste tutta toppe, tanto simile all'abito di Arlecchino.
Anche in questo caso però, non sono stata la sola...
Trovo quell'Amica che pur nel vivo di un percorso difficile, non si considera dopo tutto tanto sfortunata, perché... e se avesse dovuto subire una mastectomia?... chissà come avrebbe vissuto quella "mutilazione".
E poi un'altra ancora che per "abbellire" le unghie dei piedi annerite per effetto collaterale della chemio, si è fatta fare un "tattoo"... disegnare un fiorellino dai petali bianchi e il centro turchese su un fondo laccato rosso vermiglio.
Beh, direi proprio... accomodanti ai massimi livelli, certe comunque di aver così già vinto.
La calma è la virtù dei forti ;-)
RispondiEliminaSicuro, Cri... e non è frase fatta.
EliminaGrazie...
Un abbraccio.
Mary