Venerdì, con la spesa settimanale le prime vere clementine della stagione.
Colori e profumi segnano il passo alla nuova stagione che avanza, e sbloccano ricordi solo sopiti nella mente.
Stasera tra i tanti...
"Io non butto niente", perché questa era l'espressione ricorrente in ogni discorso. Lei non buttava via mai niente, e in questo inconsapevolmente trovava motivazione di speranza.
"Io non butto niente, conservo persino i noccioli di limone, mandarino e arancia. Poi nei vasi, coperti di terra.
Mi chiedono... ma che Te ne fai di piante che non danno frutto? A me piacciono, uso i semi e non li butto, e poi... quando vedo spuntare la piantina in germoglio... beh, mi sento davvero rinascere!"
E così ogni volta che creava una pianta, viveva un breve momento di "onnipotenza" perché in un certo senso rinnovava la vita.
Una volta mi disse che per Natale aveva in progetto un nuovo presepe. Non come al solito sul camino, ma su un alberello storto che aveva visto in campagna. Lo teneva d'occhio da tempo e non lo perdeva di vista, al momento giusto avrebbe mandato uno dei figli a prenderlo e solo allora i familiari avrebbero saputo che cosa intendeva fare.
E in attesa di quel periodo di festa, intanto...? Continuava col ricamo e la maglia, l'uncinetto e il cucito. Giornate di intensa e frenetica attività.
Questa era la Sua vita. Lei non buttava via niente, soprattutto il tempo concessole dal buon Dio.

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