giovedì 6 novembre 2025

TRA I RICORDI (n.36) (L'ALDILÀ è un posto triste?)

Sono mancata tutto il giorno perché ho voluto restare coi pensieri e i ricordi.

La morte non è niente, naturalmente un passaggio, e forse neppure così brutta come la si dipinge...

"Dal 2007 faccio terapie chemio e radio e sospendo solo per alcuni mesi. Il massimo della sospensione è stato un anno. La mia malattia è curabile, ma inguaribile per cui come finisco una terapia me ne preparano subito un'altra per tamponare. Fino a quando finiranno o le terapie o le mie forze fisiche e poi naturalmente anche quelle mentali. Un giorno pensavo proprio a questa fine e come sarebbe stata e non stavo molto su di morale, anzi... e stavo sul mio letto di ospedale a fare la chemio e tutta 'sta roba mi frullava tristemente nella testa. Questa testa troppo lucida per i miei gusti. Comunque, mentre ero immersa arriva una donna con una caramella in mano e io penso... ma come la caramella? Io sto pensando a cosa dovrò mettere il giorno della fine e questa donna parla di caramelle? Chissà perché si chiamava e si chiama come colei che tutte le volte che faccio la domanda: MAMMI'... ma come sarà la mia fine?... lei risponde in un altro modo. Quella caramella e quel parlare mi hanno ridato il sorriso e la gioia di andare ancora avanti pur sapendo che dovrò andare via, ma chi lo dice poi che l' ALDILA' è un posto triste?"

Questo è il racconto di Assunta, una delle


molte Amiche incontrate in questi anni.

Sinteticamente parlava della malattia, forse troppo lunga e dolorosa da raccontare, e infatti a che cosa sarebbe servito rinverdire i ricordi della sofferenza? Meglio era certamente aprire un "varco" alla speranza, riscoprendo anche in un gesto semplice magari banale la "gioia della quotidianità", fatta di cose normali, parlare pacato e soprattutto di "sorrisi".

Nei Nostri incontri non mancarono mai.

Potevamo non vederci o non sentirci a lungo, ma poi arrivava sempre il momento e in una volta sola recuperavamo tutto il tempo.

"... è fisiologico per me il bisogno di sentirti almeno...", mi diceva, ed io constatavo che era proprio così anche per me.

Mi aveva dato tanto... non potevo non piangere.

Da allora ho continuato ad andare. È naturale.

Perché non è mai la fine, le "persone belle" non muoiono mai e ad Assunta quel giorno dissi solo... ciao.

Come ogni volta.


Mai addio a chi portiamo nel cuore

     (cit.)

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