La solennità di Tutti i Santi e la Commemorazione dei defunti sono l’occasione per riflettere sul senso della vita e su ciò che le dà pienezza.
Sono soprattutto esempi di come la Grazia possa operare quando la fede e l’abbandono sono totali e incondizionati, nonostante ostacoli che possono sembrare insormontabili.
Molti Santi hanno vissuto la malattia come prova e si sono poi resi strumenti di misericordia e di guarigione a loro volta.
Chi vive la malattia come opportunità anche solo di crescita, quindi ha modo di realizzare il progetto per cui ognuno è stato creato.
Essere l'uno per l'altro.
"Il guaritore ferito" è un individuo che, avendo vissuto esperienze di dolore e sofferenza, sviluppa una profonda empatia e capacità di aiutare gli altri.
La vulnerabilità derivante da ferite personali, diventa una risorsa fondamentale per entrare in risonanza con altri che vivono la sofferenza.
Il guaritore ferito non è immune al dolore, ma proprio attraverso la sua sofferenza può comprendere e relazionarsi meglio con il dolore altrui.
Alla base dovrebbe "saper ascoltare", non solo le parole ma anche i silenzi, ascoltare senza formulare giudizio, magari non pensando alla propria storia come ad unità di misura per dolore, coraggio...
Essere attento verso l'Altro con
la discrezione del "toccata e fuga", in armonia col Suo sentire e il distacco da lucida consapevolezza.

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