Ieri solo qualche rigo perché a volte le emozioni sfiancano e privano delle parole.
Sono tanti gli anni in campo e molti di più quelli di vita per cui avere l'intuizione felice di poter esserci per tutti, e poco dopo percepire a pelle che probabilmente non basto già a Chi è molto vicino, non aiuta neppure me stessa.
Perché mi vedo riflessa nelle storie che ascolto, mi rivedo nell'età dei miei figli, sono tutt'uno con le preoccupazioni di Chi amo da una vita, convinta di poter avere sempre la parola giusta per confortare, il consiglio adeguato per le situazioni complicate.
Così la scorsa notte mi sentivo presuntuosa a tal punto che per non svergognarmi avrei voluto lasciare i consueti pensieri in bianco.
Dacci poco peso... poi mi son detta... tu hai tanta di quella pazienza!
È vero, però a volte mi soffermo sulle "analisi di testo", è un difetto del mio carattere, e mi si ritorce contro.
Ed è il "grigio" della mia storia, almeno di una parte, mentre dimentico il resto, quel vissuto forte di cui ho fatto un film. Il rifugiarmi tra le righe scritte, scrivere un finale, tenerlo aperto a più possibilità.
Al termine di una giornata più intensa delle altre, quando per alcune storie cerco evoluzione diversa, e altrettanto spero per la conclusione, grata comunque per la possibilità al momento di continuare.
Ogni giorno come l'ultimo...
e tante "briciole" di Vita da salvare.

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