sabato 14 gennaio 2023
LA VITA E OLTRE ( n.27) (Nella normalità il senso della vita)
Sapevo che l'avrei rivisto oggi, il professore, umile e bravo, 86 anni e non mostrarli.
Ricordate? Il giorno che feci la Sua conoscenza avevo intuito fosse uomo di cultura perché stava leggendo una rivista letteraria.
Quando prese a parlare sembrò addirittura più giovane.
Perché la Cultura ha pure questa capacità, mantenere giovani.
- La Scuola, la Cultura migliorano l'uomo...
sono Sue parole, e lo sa bene Lui, che disquisendo con me ed altri di cultura, ha scelto come vivere ogni giorno l' "anomalo" e non aver paura.
Prima delle feste gli ho dato una copia del mio "Per i giorni persi"...
- Lo leggerò con cura ed attenzione, e "le" saprò dire.
Aspettavo con ansia il Suo giudizio, che oggi prontamente è arrivato non appena mi ha visto...
- Mi sono commosso a cominciare dalla dedica, poi ho letto e riletto gli spunti di riflessione, mi hanno incuriosito le novità, come il respiro consapevole e la meditazione. Lo passerò a mia figlia che ha vissuto il "suo" stesso problema, sono convinto le sarà utile.
Ciò che mi ha maggiormente convinto è il fatto che a scriverlo non sia stato un accademico, uno psicologo ma una persona normale, come me".
Non poteva farmi un complimento più grande. Essere definita "normale" significa per me poter arrivare a tutti o quasi. I professoroni, i saccenti, chi ama giri di parole e concetti elaborati, non si ritroveranno, pazienza. Anzi chiedo loro umilmente scusa, ma è così rasserenante sentirsi normale...
E poi risulta più facile dare alla vita un senso.
Sono in tanti a condurne una senza, perchè cercano "il difficile", stanno dietro a cose sbagliate.
Si può arricchire di significato la propria vita disponendosi ad amare gli altri, condividendo le proprie esperienze, creando qualcosa per un fine.
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