lunedì 6 giugno 2022
UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.5) (La "scena" presente)
Quando si riprende il viaggio, delle soste precedenti si trattiene il ricordo più o meno piacevole, ma è al panorama del momento che si rivolge lo sguardo e l'interesse per non perdere alcun particolare e viverne le emozioni.
Una metafora delle mie, che mi riporta indietro nel tempo e trovo molto efficace.
Forse qualcuno li ricorderà, quei cubi di legno, colorati da comporre insieme per farne immagini, o scene da fumetti... una sorta di puzzle facilitato, adatto ad un bambino perché cominciasse ad abituarsi all'ordine logico delle cose.
Ogni cubo aveva 6 facce, quindi 6 immagini da realizzare e di cui andare fieri.
Però alla fine si faceva in fretta a farle tutte, così perché il gioco durasse si provava a mescolare le facce per farne scene diverse che, ovviamente risultavano sballate e alla fine si accantonava definitivamente l'idea di mettere insieme cose che non potevano essere.
Quel tempo è passato da un pezzo ed io mi ritrovo ancora a voler fare la stessa cosa coi pensieri, cercare di accomodarli coi ricordi e infilandoci pure i progetti.
Qualche volta ne esco irritata.
È chiaro, il presente non può aspettare... e va considerato nella sua totalità, con quello che offre, compresi gli acciacchi, i problemi ma pure qualche traguardo sperato.
Una combinazione alla volta perciò, solo con quello che si ha a disposizione.
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