venerdì 28 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.83) (Impegnati di Cuore)


Si è concluso con la consegna degli attestati il quarto corso per volontari in oncologia.

Grande soddisfazione generale.

In un momento precedente i volontari veterani e gli aspiranti hanno riportato i primi la loro esperienza in reparto, gli altri la motivazione e le aspettative.

Il desiderio di essere d'aiuto, di accompagnare lungo un percorso delicato e difficile, la gratitudine verso la vita, e di rimando la speranza di non deludere per primi se stessi, sono stati espressi a parole semplici rivelando la bontà delle intenzioni.

Il volontariato in oncologia non è come gli altri. Si entra in punta di piedi e alla fine ci si può ritrovare in una vera relazione, perché siamo tutti nella stessa barca e sotto lo stesso cielo, ed è incoraggiante poi scoprire il più delle volte che si rema nella medesima direzione, guidati dalla medesima stella, e animati da infinita tenerezza.

Tenerezza... forse è l'unico sentimento che fa sorridere e stringere il Cuore insieme.

Pacata compagna, sorride e si commuove poi con occhi lucidi.

Accorcia le distanze col sorriso, abbraccia con l'accenno di una lacrima.

Dedicato a Noi, impegnati di Cuore.

giovedì 27 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.82) (Un gesto affettuoso per un'energia incredibile)

Da soli non si può, non si va da nessuna parte.

Se consapevoli siamo di non bastare a Noi stessi, soprattutto nelle difficoltà ci dirigiamo verso un "centro" ideale come attratti da forza magnetica, aggregante,  l' energia che abbraccia e protegge.

Così non fosse, non avrebbe senso l'essere al mondo. Se fossimo "monadi" non potremmo comunicare, se fossimo "isole sconosciute" finiremmo sul fondo per uno tsunami e nessuno ne avrebbe notizia.

Non è così, ed è tutt'altra "formula", vincente.

È una possibilità, e per questo bisogna aprirsi agli Altri. Umili nel chiedere, fiduciosi nella risposta, e grati sempre, perché già dalla propria gratitudine giunge l'aiuto che serve.

Un "ti voglio bene" in un momento di massima fragilità può scatenare un'energia incredibile, comunque la chiami, farà miracoli.

Fu così per me. In ognuno vidi e riconobbi il bene per me stessa e idealmente mi attaccai come l'edera ad un tronco vicino. 


A domani... sempre insieme

mercoledì 26 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.81) (L'altra faccia del tumore)

 Quella che vede il paziente oncologico al centro di un suo universo, non solo un organo da curare, perché guarisca o almeno si cronicizzi nella malattia.

Si parte quindi dal corpo, sede di affetti, di emozioni e mezzo di relazione, per migliorare la consapevolezza o presenza mentale, energia che si genera essendo consapevoli di tutto ciò che sta accadendo nel momento presente.

La Medicina da parte sua ha fatto passi da gigante, così che si è passati dal primo chemioterapico che la storia annoveri, l'aglio alle recenti immunoterapia e a bersaglio molecolare, dopo le antracicline dai numerosi effetti collaterali.

Ciò che ancora difetta nell'arte medica però è la "comunicazione", che può non essere sempre necessariamente verbale, ma deve riuscire a  stabilire una sintonia tra medico e paziente con la sua famiglia.

Professionalità, intuito e discrezione, senso dell'opportunità e garbo, e prossemica che ben predispone all'accoglienza e all'ascolto, avranno un ruolo pure importante.

Il paziente deve sentirsi non "oggetto di osservazione", bensì Persona non più smarrita nei meandri di qualcosa che non conosce, impaurito per qualsiasi sintomo, per il senso di precarietà costantemente incerto sul futuro.

Accogliere, ascoltare, abbracciare.

Qualsiasi forma di contatto serve per raggiungere la sintonia in una relazione, pure quella di aiuto. Questo un bravo medico lo sa.

Ho trovato questa frase e ne sono rimasta  incantata.


"O mano minuta insegnami ad abbracciare un uomo come la sete abbraccia l'acqua". (Ocean Vuong)

martedì 25 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.80) (Carezze)

I ricordi fanno da sentinella ai sentimenti.

Sono carezza che continua, perché  rinnovata come dolce percezione.

Quale ricordo riaffiora stasera?

In realtà sono tre oggetti che mi riportano all'intervento di quasi quindici anni fa.

Di cose dietro me n'ero portate e tante, tra le altre la sveglia retroilluminata, l'angelo della maternità, un piccolo cestino che avevo eletto a porta cellulare biposto. 

Gli ultimi due me li aveva regalati  mia figlia, come al solito a sorpresa.

Avevo tutto lì, a portata del mio sguardo e la sera, prima di addormentarmi, giravo la testa e poi chiudevo gli occhi, serena. 

Profumo di casa.


In verità un'altra cosa ancora facevo prima di prendere sonno. Scrivevo.

Oggi non è cambiato nulla. Tutte le sere scrivo fino ad ora tarda, e poi... poi strizzo l'occhio all'angioletto, che intanto ha perso un'ala ma è comunque restato legato al tempo. Il mio tempo.

lunedì 24 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.79) ( La musica cura e guarisce)


Alla TV la serata finale del Festival di Sanremo. Canzoni belle e meno belle, orecchiabili o incomprensibili. Comunque musica.

Chissà se è un caso, oppure no che mi viene da pensare alla Musica come terapia.

Con la musica, dal subconscio si riportano alla luce i ricordi, si alleggeriscono certi momenti, ci si libera persino dalle angosce inconsapevoli. 

Prima di smorzare la luce, ma anche a luci spente, o ad occhi chiusi scegliamo il momento giusto, e tacitato il telefono, tv oscurata, indossiamo le cuffiette e accendiamo la musica. 

In un attimo ci sentiremo immersi in un bagno di suoni. 

Cuore e Mente si incontreranno nell'espressione di un pensiero. È armonia. Perché è così, la Musica mette d'accordo tutti.

Appartiene all'essere umano, è vita stessa. Nasce da un'ispirazione di pochi secondi, ma evolve in armonia secondo una "costruzione" precisa.

Sette note sette... da una "scala" all'Infinito, al Divino, all'Eterno.


domenica 23 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.78) (Musicoterapia. Cura ma pure strategia del momento)

Per salvare la mente, smussare gli angoli di un animo inasprito e deluso.

La musica è un linguaggio potentissimo, così potente da toccare le corde più intime di ogni persona. La sua potenza sta proprio in questo, nell’andare a scavare dentro ognuno di noi, nell’incontrare la nostra identità sonora.

L'Identità Sonora altro non è che la somma ed integrazione di tutte le esperienze sonore che l'individuo ingloba in sé dal momento della nascita in avanti.

É evidente, come ogni individuo racchiuda in sé una “storia musicale” o un'Identità Sonora unica e irripetibile, altrettanto chiaro risulta come determinati suoni, possano incidere in modo significativo sul suo stato psico-fisico.

Importante è la pianificazione del lavoro musicoterapico, infatti se l'obiettivo è instaurare una relazione (terapeutica) i pazienti devono entrare in empatia con il terapeuta ed in sintonia con la musica impiegata, quindi sono fondamentali le scelte dei suoni e della musica; scelte che permetteranno al paziente un'identificazione e una risintonizzazione, ovvero un ritorno ad uno stato di equilibrio psico-fisico.

Se nella vita non ci fosse la Musica...

Sarebbe il caos, penseremmo di non essere nel posto giusto e in più sempre al momento sbagliato. Il pianto fermo in gola, il volto inespressivo. E i ricordi bloccati dal tempo...

"La vera musica, che sa far ridere e all’improvviso ti aiuta a piangere…"

- Paolo Conte -


... la Vita stessa sarebbe un errore.

sabato 22 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.77) (Perché proprio a me?)

È la domanda solita al momento di una diagnosi che destabilizza non poco.

Ma riflettiamo, basterà sostituire "proprio" con "non", e la risposta arriverà chiara e logica.

Perché non a me?

Considerato che siamo tutti fragili, ammalabili, vulnerabili.

Siamo corpo, anima e spirito, e da quest'ultimo giungerà l'aiuto, perché sarà la via per vivere un percorso di incertezze.

È la Spiritualità, la prima tra le dimensioni della Persona, la più importante. 

È esigenza naturale quasi quanto il respiro.

È la Vita guidata dallo Spirito.

Spiritualità è il termine che meglio esprime la Fede, anche se non necessariamente con essa si identifica.

E poi c'è la Preghiera come "postura", che è la più bella, profonda e personale espressione del legame col divino.

Nasce dal profondo del Cuore pure di Chi è un buon cristiano e non lo sa. Mette in sintonia pensieri ed azioni. È lode, ringraziamento, abbandono. Pace nell'Infinito.


Luce nel Cuore.

giovedì 20 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.76) (Emozioni e patologie - Autoguarigione)

Imparare a saper comunicare con se stessi,

a prendere coscienza delle proprie emozioni, dare loro un nome e dichiararle.

Perché il meccanismo di somatizzazione porta ad intrappolare un'emozione all'interno del corpo, con relative conseguenze.

Senza emozioni è impossibile vivere, non ci sarebbe benessere psico-fisico, saremmo al pari delle piante, inconsapevoli di esistere e completamente anaffettive.

"L'emozione nasce nel punto d'incontro fra corpo e mente. È la reazione del corpo alla mente o, si potrebbe dire, un riflesso della mente nel corpo".

- Eckart Tolle -

Ed è proprio così, riconoscere, ascoltare le emozioni, dare loro un nome porta ad una completezza del vivere che fa star bene soprattutto con se stessi, ma non trascura nemmeno il rapporto con gli altri.

Emozioni e patologie. Come riconoscerle nel corpo e autoguarire.

Questo il tema centrale del quarto incontro del nostro corso per volontari in campo oncologico.

Dall'emozione ai cinque sensi per esternarle e così "ripulirsi" e non andare incontro a disfunzioni fisiche e malattie.

Udito, vista, olfatto, gusto, tatto. I cinque sensi, quale di questi è il più antico?

Il tatto, per tutto il corpo e soprattutto


 nelle mani sin dal ventre materno e poi a seguire.

Tante sono le emozioni, negative e positive, tutte hanno senso e danno un esito.

Ad esempio l'ansia se non blocca può essere di stimolo, la paura è bene farsela alleata, la rabbia si vince mettendola in pausa.

La rabbia, l'ansia non sono da evitare o condannare, ben vengano se fanno, adeguatamente gestite, da propellenti.

Con la gioia o la tristezza si dovrà pur ricominciare, perchè nuovi inizi aspettano si faccia loro strada.

Ogni emozione, moneta con le sue due facce.

mercoledì 19 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.75) (L'ascolto attivo)

L'ascolto attivo implica un'attenzione consapevole e intenzionale per comprendere a fondo il messaggio dell'interlocutore sia a livello verbale che non verbale. Questo comporta oltre l'empatia, l'accettazione, e risposte che dimostrano comprensione e coinvolgimento.

Che cosa fare?

Contatto visivo - Ascoltare il significato totale del messaggio - Rispondere alle emozioni -  Mostrare di aver prestato attenzione, magari annuendo - Fare domande di chiarimento - Riformulare.

Per quanto riguarda la comunicazione, esprimere i sentimenti spiacevoli, fare una richiesta in una maniera positiva, esprimere i sentimenti piacevoli.

Non bastano le parole così come sono. Ritmo, tono, timbro, voce e intensità incidono non poco nella comunicazione.


(comunicazione paraverbale). Come pure non è da sottovalutare la comunicazione non verbale, fatta di gesti, sguardi, atteggiamenti, persino postura.

Non dovremmo fermarci alla prima impressione, andare più in profondità e ricordare che ognuno è una storia a sé e come tale va ascoltata se concesso, compresa e pure accettata. 

Non esiste testo né manuale per relazionarsi, si tratta di simpatia, sintonia... empatia.

Facciamocene una ragione, critici solo con Noi stessi, e così sia.

martedì 18 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.74) (Il lavoro di gruppo come potenzialità di cura)

Terzo incontro del corso sul lavoro di gruppo come potenzialità di cura e in particolare sull'ascolto attivo.

Un rapido cenno sulla differenza tra malattie acute e croniche, e poi un "focus" su quest'ultime, in particolare le oncologiche, che richiedono terapie continue e lunghe anche decenni.
Le patologie croniche colpiscono il paziente nella sua globalità fisica, psicologica, affettiva, relazionale. Quindi il trattamento non sarà esclusivamente biomedico.
Il paziente sarà parte attiva al centro della malattia. Ci si prenderà cura della qualità della sua vita, tenendo conto dei bisogni e delle risorse.
Il momento della diagnosi avrà creato una frattura, per cui ci sarà dapprima un rifiuto  poi rabbia, negoziazione,  depressione, accettazione.
Con l'accettazione si diventa consapevoli di non poter cambiare il destino ma di voler affrontarlo nel modo migliore.
Accettazione non è rassegnazione.
Atteggiamento ed obiettivi sono diversi
(Apertura all'altro, gratitudine...).
E il paziente vorrà parlare o meno importanti saranno le capacità di chi ascolta.
L'Empatia ad esempio, quella capacità di immedesimarsi in un'altra persona fino a coglierne i pensieri e gli stati d'animo, di vedere le cose dal Suo punto di vista e avere una totale attenzione verso i Suoi sentimenti.
Empatia... "sentire in", ma anche essere capaci di uscirne, lucidamente distaccarsi per portare valido aiuto.
Guardare negli occhi, ascoltare con tutti i sensi. Sospendere il giudizio. Tutto questo fa l'ascolto empatico o attivo. E l'amorevolezza.
Pensiamoci, riflettiamo... e cerchiamo di comunicare guardando negli occhi, cogliendo le sfumature.

L'ascolto attivo

L'ascolto attivo implica un'attenzione consapevole e intenzionale per comprendere a fondo il messaggio dell'interlocutore sia a livello verbale che non verbale. Questo comporta oltre l'empatia, l'accettazione, e risposte che dimostrano comprensione e coinvolgimento.
Che cosa fare?
Contatto visivo - Ascoltare il significato totale del messaggio - Rispondere alle emozioni -  Mostrare di aver prestato attenzione, magari annuendo - Fare domande di chiarimento - Riformulare.
Per quanto riguarda la comunicazione, esprimere i sentimenti spiacevoli, fare una richiesta in una maniera positiva,
 esprimere i sentimenti piacevoli.

Non bastano le parole così come sono. Ritmo, tono, timbro, voce e intensità incidono non poco nella comunicazione.
(comunicazione paraverbale). Come pure non è da sottovalutare la comunicazione non verbale, fatta di gesti, sguardi, atteggiamenti, persino postura.
Non dovremmo fermarci alla prima impressione, andare più in profondità e ricordare che ognuno è una storia a sé e come tale va ascoltata se concesso, compresa e pure accettata.
Non esiste testo né manuale per relazionarsi, si tratta di simpatia, sintonia... empatia.
Facciamocene una ragione, critici solo con Noi stessi, e così sia.






lunedì 17 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.73) (Le opportunità strane)

La Vita spesso pone di fronte a delle scelte, e poi ci sono delle priorità, non obblighi ma priorità emotive e di sentimento.

La Vita va così, offre "opportunità strane". Perché opportunità  e per giunta strane? Semplicemente perché da propositiva quale io sono, ho intravisto un messaggio - insegnamento.

Non si finisce mai di imparare, e allora che sia pure ciò che arriva per tempo quello che alla fine si può raccontare.

Siamo un po' meglio di quanto crediamo, nel guardarci dentro oppure semplicemente allo specchio. Perché valutiamo troppo poco o mai abbastanza, perché in quel momento pensando ad altro mancava il sorriso, che alla fine aggiusta sempre tutto.

E poi c'è il pregiudizio che fin da principio guasta ed impedisce il salto di qualità,  il passo indietro che migliora ogni rapporto.

È chiaro che il tutto, quello che ho espresso è riferito a me, anzi a Noi. Mio marito ed io, insomma genitori.

Alcuna croce addosso. Come sempre il giusto è nel mezzo. 

Si parla poco, e ancora peggio piace sentirsi avvolti da rassicuranti "silenzi vuoti". Non si chiede, quindi manco si è tenuti ad ascoltare richieste esplicite e ancor meno quelle tacite.

Ci vuole umiltà per riconoscere di aver sbagliato, tanta buona volontà per ricominciare. E non è vero che coi rapporti di sangue sia più semplice, l'Amore dà quasi sempre tutto per scontato,  e invece è pure una grande responsabilità. 

Tra genitori e figli, soprattutto...

quanto facile è l'insinuarsi del dubbio di non aver mostrato attaccamento, o deluso aspettative. E la cosa, s' intende, è reciproca.

Basterebbe parlarsi, a volte pure con scambi verbali violenti, per poi affiancarsi e procedere Insieme per "ritrovata sintonia".

Un passo indietro è segno di grandezza, e cada così ogni pregiudizio.

Andare incontro mostra buona volontà, la comprensione e la tenerezza.


Elementi come si conviene per ritrovarsi stretti, in una "messa a fuoco" di tutto rispetto, più di qualsiasi scatto.

Si. Noi siamo meglio di così.

E grazie alla Vita che con le opportunità strane ce lo ricorda.

sabato 15 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.72) (L'Amore sincero merita festa tutti i giorni)

Il primo Amore non si scorda mai. È vero, ma solo perché da ragazzino provi quello che non hai provato mai.

Passa il tempo e quando rivedi l'oggetto dell'antico sentimento te ne vergogni quasi. Ma come ho potuto... ti ripeti, ed ogni tanto te ne ricordi come assurdo.

L'Amore vero, e non è retorica, è quello che dura.

Un sentimento da non proclamare, non ce n'è bisogno se si vive come naturale. 

Forse ripetiamo di continuo che respiriamo, dormiamo, camminiamo? Certo che no! Allora perchè si dovrebbe dire... sai, IO amo.

È bello dirlo a se stesso e così aumenta l'autostima. È bello scambiarselo come un dono prezioso, perché spesso le parole costano di più.

Che bella coppia... si vede... un Amore d'altri


tempi! 

Che cosa vuol dire? L'Amore non ha Tempo, un unico modello per ogni età e se ben portato non è mai obsoleto. 

Sbaglio? Non direi, e non è un caso che modelli rispettosi della tradizione difficilmente vadano a finire tra quelli superati che non si vedono più. 

Spero non essere caduta nello scontato mentre mi sono allontanata dall'opinione più bella che ho io dell'Amore.

È Poesia. È Musica, note che s'intrecciano e s'alternano con la maestria dei versi a creare Armonia.

E Amore sia.

venerdì 14 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.71) (Per ogni giorno in dono)

Poche righe stasera, per non stancare e poi l'ora è tarda e vorrei non disturbare.

Ma l'hai già fatto! ... mi pare di sentire, però  che volete farci, sono fatta così, non posso ritirarmi senza un pensiero, un augurio o un saluto.


Ormai è nuova vita da quindici anni, e mentre vivo mi convinco sempre più che ogni giorno è un dono o meglio "un pacco dono" che Dio mi

fa, un insieme di piccoli gesti, grandi incontri, anche forti arrabbiature, e poi odori, sapori...

 Una meraviglia! E la cosa più bella è che, non dando niente più per scontato apprezzo a pieno tutto ciò che mi viene offerto e mi vien voglia di confrontarmi con gli altri, di condividerne l'esperienze per continuare a crescere  e imparare.

Ciò che d'importante finora ho imparato, essere minimalista in tutto, tranne per gli affetti.

In questo modo ci si semplifica la vita,  e la si impiega meglio.

CORSI E RICORSI (n.70) (Semplice connessione - Pensieri)

Cerco sempre di essere connessa con me stessa. Ci provo almeno, per restare in equilibrio e costantemente serena. 

Così ho scritto poche regole su un foglio, ché mi facciano da promemoria ed allenamento.

"Sempre poniti degli obiettivi. 

Osa e cerca i modi per rialzarti 

Gioiosamente vivi con positività

Non essere ostile a te stesso, e accetta chi sei.

Ora più che mai sii consapevole di essere parte di qualcosa più grande".

Dico sempre, certi eventi sono "avvisi di garanzia" per riflettere, modificare atteggiamento, e poi renderne conto alla propria coscienza, per sentirsi finalmente in pace con se stessi.

Sono le piccole cose che hanno più impatto nella vita.

Un saluto, un sorriso, un grazie, un arrivederci.

Sono queste piccole cose che fanno


bella una giornata, che riportano speranza quando sembra persa.

E sono grata, e ancora grata mi sento ogni volta che "torno a casa", la mia casa interiore arredata coi sogni, vissuta sempre con speranza e amore.

giovedì 13 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.69) (L'abito non fa il monaco)

Già, Noi volontari indossiamo il camice ma dottori non siamo.

Ah, e come mai? 

Almeno a me all'inizio lo chiedevano.

Come mai allora indossiamo il camice? Per identificarci, perché non ci muoviamo in modo autonomo ma siamo un gruppo e poi associazione.

Un gruppo di mutuo aiuto, persone che mettono a disposizione il proprio tempo per "essere accanto".

Essere accanto... quanta dolcezza.

Non si tratta solo di una mano lieve tra i capelli o su una guancia. 

È accarezzare con lo sguardo per dare sicurezza, è sorridere chini su qualcuno, trasformandone i timori in sentimenti.

Non è il camice che fa la differenza, ma la capacità di caricarsi ogni volta di un peso, e alleggerirne qualcun'altro, cercando di far apparire normalità ciò che normale non è. 


La differenza vera la fa solo il Cuore che sa dispensare "sorrisi" e "giuste parole" perché capace di andar ben oltre.

mercoledì 12 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.68) (Il Nostro Volontariato ... e le maiuscole non sono per caso)

Secondo incontro sulla deontologia del volontario GAMA. Una mia relazione che, non  nascondo, non è stato facile mettere insieme.

Perché a me piace raccontare, e le regole possono essere solo elencate, poi non vanno proprio a braccetto con le emozioni, più  spesso imprevedibili e libere, fuori da ogni schema.

Comunque è andata, breve, sintetica e a tratti vivacizzata da qualche mio racconto, quasi aneddoto, giusto per un sorriso che fa sempre bene.

Al di là delle regole valide per chiunque eserciti una professione, o faccia parte di un'organizzazione, il volontario GAMA deve essere generoso, empatico, e privo di giudizio.

Perché essere accanto a qualcuno che soffre non è certo cosa per tutti.

Non è solo presenza fisica, stringere una mano, asciugare una lacrima.

È piangere dentro, insieme, e poi risollevarsi, e ricominciare.

Ricordo le parole di una paziente cui un giorno consegnai una parrucca... grazie, oggi mi hai salvato la vita.

Un'esagerazione certamente, però io fuicontenta per averla resa contenta.

Una missione, come dovrebbe essere per ogni sanitario, colui che cura, dal vertice all'ultimo tirocinante.

Il volontario non cura ma si prende cura, non scende a compromessi, perché si sente compromesso in ciò che è un "modo di essere" sincero e gratuito, e non mero "mestiere".

Stamattina seduta sulla sponda di un letto ho imparato un'altra cosa importante.

Intorno a Noi quante realtà diverse. C'è gioia, dolore, preoccupazioni, ansie, e... si potrebbe continuare.

Quante volte facciamo mente locale per rendercene conto?

Inconsapevolmente diventiamo isole per paura di affogare.


Forse penso troppo, ma lo preferisco. Da pensiero a riflessione il passo è breve, segue la "correzione" per cercare di sbagliare meno.

Semplici particolari che fanno la differenza, quella differenza che personalmente tanto mi appassiona.

martedì 11 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.67) (Tra fratelli)

Ci si ritrova tra fratelli, è stato insegnato ed anche trasmesso, da amare senza condizioni.

Peccato aver lasciato a volte che la polvere si posasse su abitudini sospese.

Fratelli. Spesso si è figli modello, fratelli che non litigano mai, poi si diventa adulti e ognuno per la propria strada, trascurando persino la comunicazione base.

Naturalmente è  la Vita che va, ma sono comunque delusioni. Le superiamo, mettiamo tutto in archivio, e come in altri momenti e per diverse situazioni, ci adattiamo al cambiamento. 

Ci salva l'Amore, non perché "il sangue non diventa mai acqua", come sostiene detto antico. Con l'Amore, quello che s'in


segna con l'esempio, che non pone condizioni, si può sempre ricostruire.

E si è l'uno per l'altro, e si ricomincia ogni volta. 

lunedì 10 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n. 66) (Solo il cuore parla a cuore)

Primo appuntamento del corso è andato.

Il senso e la forza del gruppo, e la cultura della solidarietà. 

Il GAMA... un gruppo unico in tutti i sensi.

Perché quanta vita c'è in un gruppo come il Nostro, di auto mutuo aiuto. C'è Accoglienza, Ascolto, Supporto, che non restano solo a Chi riceve ma tornano indietro pure a Chi dona.

Ci si può aprire totalmente perché non esistono giudizi, qualche consiglio forse, e poi è "percorso insieme".

Se ancora siamo qui, in questo collaudato ambito un motivo, meglio vantaggio ci sarà, eppure...

Un ricordo che risale a qualche anno fa. Anna, o potrebbe essere Pina, Francesca o altre, mi confidò che il gruppo di auto mutuo aiuto non era nelle Sue corde, anzi lo trovava controproducente. Lei aveva elaborato "il lutto di sé" in altra maniera, e ne era contenta.

Tranquilli. Sono casi rari ma accadono. Ognuno sceglie di vivere la propria condizione o malattia come crede, e non è dato giudicare perché... bisognerebbe "indossare quegli abiti e calzare le stesse scarpe", ma soprattutto avere davanti lo stesso, identico percorso.

E c'è un vantaggio anche in questa diversità, l'arricchimento che viene dal confronto.


 E poi volersi bene uguale e ad oltranza.

domenica 9 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.65) (Consigli tra le righe)


Al termine di una domenica particolare, succede che mi capiti sotto gli occhi una pagina. Pare sia stata scritta per me.

Spesso si coglie nel segno. Perché la sensibilità a volte è un gran fardello, che diventa responsabilità quando sconfina e non riesce a rientrare...

"Lascia che le cose si rompan

o, smetti di sforzarti per tenerle insieme. 

Lascia che le persone si arrabbino. 

Lascia che ti critichino, la loro reazione non è affar tuo. 

Lascia che tutto crolli, e non preoccuparti del dopo. 

Dove andrò? Cosa farò? 

Ciò che è destinato ad andarsene se ne andrà comunque. 

Ciò che deve restare, rimarrà. 

Quello che va via lascia sempre spazio a qualcosa di nuovo, è una legge universale. 

E non pensare mai che non ci sia più nulla di buono per te: devi solo smettere di trattenere ciò che devi lasciare andare." 

Dal film... "Mangia, prega, ama"

Ogni tanto devo ripeterlo a me stessa come mantra.



sabato 8 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.64) (Aspettando la bonaccia...)



"Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente…"


- Tiziano Terzani -


Ci sono giorni sorridenti di gioia, giorni umidi di lacrime e dolore. 

Ci sono giorni gonfi di vento, direzione mutevole e continui tentativi per restare aggrappati e ben saldi. Preannunciano il cambiamento.


Le ore passano in un lampo, pensando meno a quel che è stato, molto più a qualche piccolo programma per la sera, o al massimo domani, ché poi dovrebbe essere così per Tutti, contare solo sul domani prossimo ed effettivo. Darsi appuntamento per il "Qui e Ora", da vivere insieme, qui o altrove.

venerdì 7 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.63) (Solo l'Azzurro per sempre)

Mi accorgo che non sono mai stata così acciaccata, eppure sto bene.

Se qualcuno chiedesse in questo momento... come stai?... 

direi, e in realtà  lo dico, sempre e solo, bene, grazie.

Ed è così, perché pure se non posso più passeggiare in salita, gli occhi al cielo levo ugualmente e guardare  le nuvole rincorrersi mi dà gioia grande, quindi non posso non stare bene, anzi benissimo.

È la Mente che lo dice e ne sono contenta.


E sono ormai quasi qundici anni che lo ripete e mi fa grata di poter accogliere e comprendere..

Oltre le nubi, solo l'Azzurro per sempre.

La Nostra vita di ciò deve essere testimonianza.

Si può arricchire di significato la propria vita disponendosi ad amare gli altri, a creare qualcosa che ci dia uno scopo, un senso.

 Si tratta di creare la vita dentro la vita e riempirla di fantasia e poesia, amore e dedizione.

Siamo qui Tutti di passaggio, non come meteore impazzite, bensì comete a indicare la via.

E così sia.

giovedì 6 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.62) (E dopo il saluto...)

Ora, a cose fatte posso dirlo, io pure sono per il "buongiorno", formula di saluto ma anche augurio che non guasta nemmeno in determinati contesti. Perché tutto può cambiare, no?! E il buongiorno è una sorta di ricarica perché cambiamento sia, ovviamente in meglio.

E dopo il sorriso e il saluto, le dovute presentazioni, il nome di battesimo, e poi... poi l'"ascolto".

Oggi è stata una delle poche volte che sono passata per tutte le stanze. E ho ascoltato attentamente Chi ha voluto raccontarsi.

Perché non dimentico di essere una volontaria, e con trasporto mi faccio carico di una parte del fardello, appunto ascoltando.

Ho ascoltato con il Cuore, restando accanto, ho prestato ascolto ad un paio di occhi chiusi e ad un volto corrucciato.

Non esiste testo né manuale per relazionarsi, si tratta di simpatia, sintonia... empatia.

E le parole? Poche e soprattutto pensate.

Le parole sono un dono, metterle insieme un'abilità, arricchirle facendone pensieri senza enfasi una virtù. 

Siamo per il bene, ma non possiamo farci maestri, semplicemente perché ci manca la base per esserlo.


mercoledì 5 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.61) (L'approccio giusto)


Oggi, pure se a tarda ora voglio proporvi quasi un sondaggio, o almeno uno spunto di riflessione, considerato che prossimo è l'inizio del corso di formazione.

Mi è stato affidato il compito di curare l'aspetto deontologico, così tanto per...

Cominciamo proprio dall'inizio.

Premesso che il Volontariato in oncologia è assai particolare e delicato,  se si è dotati di un buon intuito e discrezione è possibile stabilire una buona relazione d'aiuto già dall'approccio.

Si entra letteralmente in punta di piedi, con l'atteggiamento umile di Chi chiede, senza pretese né supponenza, e poi... poi si saluta.

- Si può?

Quindi...

Tornando alle parole giuste al momento giusto, secondo Voi quale espressione o parola di saluto è il caso di usare in ospedale quando si entra in una stanza di un day hospital?

Perché  a qualcuno è emerso il dubbio riguardo al "buongiorno". Non sarebbe meglio un semplice "ciao"? Pare più neutro rispetto ad un buongiorno per un giorno che qualcuno sicuramente non vive né vede come buono.

Io ho la mia opinione che per il momento non dico, per non condizionare ma pure per un confronto alla fine sempre costruttivo.

Vi lascio augurando una notte serena, e con questo punto di domanda, un po' verifica, quasi sondaggio.



lunedì 3 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.60) (Dedicato... alla Vita)

Il ricordo dell'Olocausto paradossalmente mette in risalto il valore della vita umana, allora e spesso ancora oggi, mai abbastanza valutato.

Tutti sappiamo chi è Anna Frank, molti avranno letto pure il Suo diario. Di questa ragazzina sono passati alla storia il coraggio e la straordinaria saggezza.

Al termine di questa giornata, è Anna a condividere speranza con le Sue parole...

"È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo..."

Mi chiedo se l'uomo, l'uomo di sempre si sia mai reso conto della sua "condotta contro..."

Dedico questi miei pensieri a...

... Chi alla Vita dà un valore immenso e si aggrappa alla minima speranza e con gli occhi vivi ascolta per dar prova che è ben attento... che ci crede... che sì, vivrà perché lo vuole.

ALLA VITA

La vita non è uno scherzo.

Prendila sul serio

come fa lo scoiattolo, ad esempio,

senza aspettarti nulla

dal di fuori o nell'aldilà.

Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non è uno scherzo.

Prendila sul serio

ma sul serio a tal punto

che messo contro il muro, ad esempio, le mani legate

o dentro un laboratorio

col camice bianco e grandi occhiali,

tu muoia affinché vivano gli altri uomini

gli uomini di cui non conoscerai la faccia,

e morrai sapendo

che nulla è più bello, più povero della vita.


Prendila sul serio

ma sul serio a tal punto

che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi

non perché restino ai tuoi figli

ma perché non crederai alla morte,

pur temendola,

e la vita peserà di più sulla bilancia. 

- Nazim Hikmet -

domenica 2 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.59) (L'Amore che si apre al mondo)


Da questa esperienza usciremo tutti più  buoni.

Si diceva così durante la pandemia, forse per farsene una ragione o semplicemente superare il momento, considerato che la storia con gli eventi attuali ha dato prova del contrario.

Un'esperienza estrema non cambia le persone, ma mette in evidenza, potenziandole, le peculiarità dell'animo...

"Non c'è speranza per la specie umana

se non ci orientiamo verso un mondo d'amore.

Non c'è speranza per i ricchi nel futuro,

nessuna speranza per alcuno

se non facciamo un mondo di cui valori sono

compassione e generosità"

- Patch Adams -

Un semplice atto d'Amore genera un flusso senza fine.

E la chiave di questo può essere una sola, 

l'Amore tenero e incondizionato che non vuole ritorno ma conosce ciò che conta. 

I gesti con un valore, i fatti che passano ma lasciano un segno.

L'Amore Incondizionato è voler bene e per questo sentirsi bene, e non rendersi conto che la benefica condizione è conseguenza di un agire che fa bene all'Altro, ma ancor prima a sé. 

Quanto bene in tutto questo, sembra quasi impossibile, eppure... si ha in cambio ricchezza senza chiedere nulla.


sabato 1 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.58) (Al via il corso di formazione)

In pausa per motivi logistici il percorso di supporto psicologico per pazienti oncologici e caregiver, l'incontro odierno è stato il momento giusto per fissare alcuni punti e chiarire dubbi riguardo il corso di formazione ormai prossimo.

Chi desidera donare all'altro il proprio tempo, frequentando gli otto incontri stabiliti, potrà mettere le basi giuste per farlo, il Cuore e l'impegno saranno del tutto personali.

Il volontario è una figura che nei tempi attuali si può definire "controcorrente". L'individualismo infatti predomina, la cultura dell'ego dilaga. C'è un sovvertimento di valori, e di conseguenza si è perso il giusto orientamento.

Lo "scopo"... qual è per ognuno?

È la "mission", che non si perde all'orizzonte e neppure sbiadisce.

Come la bussola serve per l'orientamento, un obiettivo o meglio la scoperta di un "perché" nella propria vita è indispensabile per non vagare di continuo e poi smarrirsi.

Da dove si parte? Dalla scoperta dei propri valori, individuarli costituisce una forte leva motivazionale.

I valori della vita che scegliamo sono quindi la bussola che darà una direzione al nostro futuro.

Pur su una strada non lastricata il volontario, soprattutto nell'ambito oncologico, deve essere forte e tenace, non scoraggiarsi e saper adattarsi. Ci riuscirà grazie ai propri valori che faranno da motivazione.

E tornando alle iniziative del GAMA, le volontarie stanno lavorando in vista dell'allestimento di un mercatino in occasione della Santa Pasqua. Una raccolta fondi per le iniziative anche a scopo benefico.


Fare del bene fa bene prima a se stessi.

La creatività è una risorsa, può aiutare molto, per superare momenti bui, per elaborare persino il vuoto di una perdita.