sabato 30 novembre 2019

QUANDO FORTE E' IL SENSO DI APPARTENENZA...



Diventa grande responsabilità, porta pensieri rivolti non solo a sé e a volte purtroppo anche ad esasperazioni, per cui l'equivoco è in agguato e di conseguenza pure la demotivazione.
Perché? Non per Tutti è lo stesso. In realtà dovrebbe esserlo, ma poiché non è bene mettersi in posizione di giudizio, naturalmente parlo per me.
Sarà per "deformazione" che mi porto da sempre, mi si esortava... tanto per usare un eufemismo... a dare l'esempio, ed ora che l'invito è decaduto per decorrenza di tempo e termini, lo sento mio, non mi costa niente, anzi mi motiva e dà un senso all'esistenza.
Non dimentico nessuno, neppure Chi non c'è più. Ho la rubrica del telefono piena di nomi che mi riportano alle "storie", storie di vita che non possono di certo essere cancellate con un "click", così mi sento ricca di quel bene che non fa desiderare nient'altro.
Quando noto che qualcuno manca per un tempo che non reputo ragionevole, "mi prende" il pensiero. E' un misto di lieve ansia e forte languore, un peso sulle spalle, un carico... allora cerco di capire, informarmi e incoraggiare. E poi un vago senso di benessere da donare.
Torno a leggere quest'ultime righe e mi sembrano note in crescendo di un sentimento gratuito, alla fine nessun onere gravoso. Per fortuna, altrimenti non potrei affrontare e superare certe giornate deludenti e demotivanti.
Così mi basta un abbraccio come quello che mi è stato regalato stasera, e un "mi sei mancata tanto" per compensare il resto.
Non si cerca gratificazione, ma solo puro affetto, mai grandi discorsi e solo poche parole. Tutto quel che c'è per sentirsi dentro l'appartenenza a un "Che", sena un vero perché.


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