Quando la "situazione" lo richiede, continuo a... raccontare la mia storia, e la riprendo ogni volta dall'inizio però sfrondandola di qualcosa perché ne arrivi diretto e forte il "senso" e Chi ascolta possa trovare il Suo nel "percorso" che sta vivendo. Anche se gravoso è il peso dei pensieri... pure se rifiuta e con ostinazione mantiene le distanze, dandomi del "lei".
No... non insisto, non ne avrei il diritto ma... "coinvolgo" e in questo trovo sempre la complicità di qualcuno capace di alleggerire già i Suoi pensieri e che mi accoglie col più bel sorriso... dandomi del "tu".
Anche se quel "senso" famoso non l'ha trovato ancora.
Per quanto riguarda me, ormai al quarto anno di sopravvivenza... che è successo qualcosa lo ricorda solo la memoria e lo sente la mia anima che ne ha ricavato "risorsa nuova e vitale"e tuttora non ha finito, sennò... come potrei?
E ritornano appunto i ricordi dei momenti più gioiosi, quando mi riaffacciavo alla vita con l'entusiasmo di Chi crede aver perso una cosa per sé preziosa e poi la ritrova... e di quel simpatico signore che un giorno, andando via dal reparto mi salutò con un augurio... buona guarigione! Avrei voluto rispondergli sul momento però mi ero limitata a pensarlo... sono già guarita, grazie, sono guarita dentro, nel carattere e nello spirito.
Che poi è la vera guarigione, quella che conta, dal momento che si può anche guarire dal cancro ma non si ottiene certo il privilegio dell'immunità a vita o addirittura dell'immortalità.
E potrò essere anche monotona, ma la "medicina" è una sola... vedere il bicchiere mezzo pieno e cercare di ogni cosa il lato positivo che a saperlo riconoscere dà più di una soddisfazione.
E la "cura"...? E' l' "affettuosa attenzione", il "premuroso ascolto" che dai e poi ritorna indietro, arma che non fa male ma guarisce, o almeno allevia e ripaga.
Perché udire al telefono, "Ti ho chiamato... avevo bisogno di sentirti", o anche... "complimenti per questo vostro spirito nonostante tutto. Siete... splendida!", a me fa immenso piacere, e quando questo si ripete più volte e con persone diverse, mi fa capire che forse un senso l'ho trovato e non solo di ciò che per me è stato... ma della vita intera.
Bellissimo! e post molto positivo... perchè credo che di guarire dentro abbiamo tutti un pò bisogno... a volte, spero possa dirlo senza sminuire ciò che hai vissuto perchè assolutamente non è mia intenzione, il cancro peggiore è quello che abbiamo internamente quello che ci fa perdere questo dono prezioso, una malattia che non si vede, poi magari diventa anche "tangibile"... ma è stupendo guarire dentro, trovare un senso è una gioia unica. Nel cammino dopo la scoperta, i ricordi possono fare capolino, ci si può anche abbattere, ma ciò che ci si deve fare secondo me, è tornare a quella "rinascita", essere felici di ciò che si è compreso e continuare a dare ciò che si è ricevuto agli altri ♥
RispondiEliminaun abbraccio grande grande
Sai, Vivy... guarire "dentro" fa sentire invincibili, forti fino all'inverosimile. E pure se qualcosa non dovesse andare come sperato, sicuri di farcela perché mai sconfitti del tutto. E il senso della Vita è racchiuso in questo... accettare ogni giorno come dono prezioso, sfruttarlo al meglio... trovare le giuste strategie per migliorarlo ancora, tanto da sentirci quasi portatori di "carisma"... simili a Colui che ci creò a Sua immagine per realizzare il più grande dei disegni.
EliminaGrazie, Vivy... grazie sempre e un abbraccio.
Mary
grazie a te! ♥
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