Voglio ricordarla questa data, anche se stasera non sono proprio in vena... voglio ricordarla anche perché non posso dimenticare. Si ricordano sempre con "enfasi" i "momenti importanti" della propria vita... il "primo" bacio, la nascita del "primo" figlio, tutte le "prime volte" in genere. Quella da "celebrare" oggi è alquanto atipica, ma non per questo meno importante per me. Il 6 febbraio di tre anni fa... era finalmente la prima volta di nuovo coi "miei capelli", dopo dieci mesi di "felice connubio" con la parrucca. Di questa mi ero innamorata (... di necessità, virtù), l'avevo accettata ( guardandomi ripetutamente allo specchio), sopportata (d'estate, non è uno scherzo), e alla fine non avrei più voluto separarmene (per abitudine e convenienza). Furono proprio "loro", i miei nuovi capelli, tanti, folti e ricci... a spingerla via e a decretarne l'addio
Quella sera d'inverno uscii così a "capo nudo" dopo tanto tempo... e mi pareva che Tutti mi guardassero come se fosse cosa strana... in effetti lo era, ma solo per me. Era come aver rotto il ghiaccio, perché il giorno dopo fu come se quei dieci mesi non fossero passati e la parrucca, pur tanto "amata" non fosse mai esistita. Fra le "stranezze" che la Vita regala ci sono da annoverare le frequenti "coincidenze". Molti le interpretano come messaggi gratuiti dell'esistenza stessa, la cui interpretazione non è che sia cosa facile, anzi piuttosto "ardita" e persino "privilegio" per pochi.
Eppure basterebbe riflettere... e forse da strane combinazioni di eventi, incontri solo apparentemente casuali e "date" che si rincorrono, si riuscirebbe a capire... "come sarà", o almeno "come si può"... per non morire dentro e continuare a... sperare. Non vana "illusione" ma "strategia" d'attacco per sopravvivere. Le tappe più significative della mia "avventura" hanno avuto come data il 6.
Di giorno 6 mi fu fatta la diagnosi di carcinoma duttale infiltrante, il 6 del mese successivo cominciavo la chemioterapia... un 6 febbraio dicevo addio alla parrucca. I ricordi si susseguono in un silenzio creato da me stessa, e nel Cuore si trasformano in emozioni che non hanno perso in forza né in freschezza. Piango, infatti ancora senza un motivo... poi mi chiedo il perché, e vedo che magari è stato per il passaggio furtivo di un'immagine, un profumo o una musica all'improvviso... un qualcosa che mi riporta ad... allora.
E' facile dire e ripeterselo pure... dimentica, devo dimenticare... ma non si può e a tratti diventa anche più difficile perché non c'è più nemmeno quella "dignità" che a viva forza ricacciava indietro le lacrime.
Cara mary, come ti sento vicina nel convivere con quel dolore, sopito sì, ma sempre presente. Anche io a volte piango. A volte mi sembra che per gli altri il tempo che è passato sia stato come un colpo di spugna. Quello che è successo non esiste più. Ma non è così, e io a volte mi sento ingabbiata nella vita di prima, nelle cose che non volevo più sopportare e che mi ero ripromessa di non permettere più. Ma è difficile, e paradossalmente più mi allontano dalla malattia, più sento di nuovo la gabbia che si stringe intorno a me...non è un buon periodo...A volte mi sorprendo a rimpiangere la chiarezza di intenti e la determinazione a far valere la mia volontà che avevo quando afffrontavo la chemioterapia. Finalmente riuscivo a mettermi al centro...Per fortuna ho il mio amore che mi sostiene e mi aiuta..un abbraccio Grazia
RispondiEliminaMia cara... ho poco da aggiungere a ciò che TU tanto chiaramente hai espresso.
EliminaLe Tue emozioni sono pure le mie.
E' probabile che la chiave di tutto sia in una frase... "Finalmente riuscivo a mettermi al centro...", è questo che rimpiangiamo, Amica mia... poter di nuovo capire il disagio del momento e... superarlo, da sole... come fu durante quella brutta "avventura", quando solo per paura fummo lasciate ad affrontare e combattere una bestia apparentemente più grande di Noi. Eh già... in apparenza solo per NOI che dovevamo viverla... ma davvero enormemente spaventosa per Chi ci era vicino.
Ce l'abbiamo fatta, mia cara e non importa se a tratti ci capitano "quei famosi momenti no"... abbiamo superato di peggio, vinceremo ancora queste "piccole battaglie".
Un bacio...
Mary
Tu conosci la mia storia, anche se non si tratta di una malattia vissuta sulla propria pelle... Anch'io a volte piango e le persone ti dicono "dimentica", ma non è facile cara Mary... e così ci si trova a pensare, a ricordare, anche se si sta male... Serena giornata dolce Amica del cuore.
RispondiEliminaNon è facile è vero, Amica mia... ma dobbiamo fare in modo che la parte dolorosa dei ricordi non prenda il sopravvento su tutto il resto. Il dolore si elabora e poi si metabolizza... si deve fare per forza altrimenti non è Vivere ma "lasciarsi vivere" come può fare una pianta che pure reagisce nei limiti alle intemperie.
EliminaSi pensa, si ricorda, si sta anche male ma poi dalla massima sofferenza si ricava il meglio che c'è... perché c'è, Te l'assicuro... bisogna solo fermarsi a guardare.
Un immenso abbraccio...
Mary
Carissima Mary, non sapevo di questo dramma che tu hai vissuto in prima persona, ti conosco da poco, io non l'ho vissuto sulla pelle, ma sulla pelle della mia mamma.
RispondiEliminaIo non penso che si possa dimenticare, ci sono almeno due drammatici episodi della mia vita, che non potrò mai dimenticare, e lo sforzarmi di farlo mi porterebbe solo a ricordare ancor di più o forse a dare ancora più peso al passato.
Certe cose credo che ci rimarranno per sempre dentro, ed ogni tanto riusciranno attraverso le nostre lacrime, non penso ci sia nulla di male o di strano, e forse il punto è accettare, e poi scoprire lo scopo, e vivere la vita nella pace della scoperta.
Tutti siamo nella stessa barca di dolore e sofferenza, c'è chi se ne accorge più tardi, ma è così, eppure il sole sorge sempre, come la speranza.
Ti auguro con il cuore che il sole possa abbagliare il tuo passato doloroso e riempirti con il suo calore.
Un abbraccio forte ♥
Hai ragione, cara Vivy... voler cancellare fa danni peggiori, perché prima o poi il passato, in qualsiasi forma ritorna e può essere devastante.
RispondiEliminaIl potere catartico del pianto alleggerisce il Cuore e dà impulso per continuare a... Vivere nel vero senso della parola. Siamo esseri fragili, ma questa Nostra peculiarità è un dono non una scusante, e può costituire persino una strategia o un'arma se, consapevoli decidiamo con la condivisione di stringerci insieme e... combattere. Lottare contro la malattia prima, i ricordi che fanno male e ostinatamente rimangono sterili, dopo. Bisogna convincersi di che cosa veramente faccia bene per mantenere sempre accesa e viva la fiamma della speranza.
Grazie per essere sempre qui e del Tuo augurio che per me diventa forza e motivazione insieme.
Ti abbraccio anch'io con affetto.
Mary
Grazie a te! per me è un piacere esserci :) ♥
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