Un tempo era impensabile poter parlare di CANCRO senza restare basiti e terrorizzati, lo si guardava sempre come un fenomeno "lontanissimo" e chissà per quale assurdo convincimento, riguardante solo gli Altri possibilmente non parenti, al massimo conoscenti alla lontana.
Oggi è diverso... si resta legati ad alcuni pregiudizi ma è sempre più evidente una certa apertura.
Una maggiore "consapevolezza" anima coraggio e determinazione, la giusta "informazione" obiettiva e non fuorviante alimenta speranze sempre più concrete. Ma è soprattutto la "condivisione" delle "persone informate dei fatti" (leggi... malati guariti) a far sì che anche coloro "in corsa" scoprano la validità della "forza della Mente", il suo potere terapeutico a livello psicologico e... perché no... anche fisico.
4 febbraio 2014 - Giornata mondiale della lotta contro il cancro.
Il cancro deforma le sue cellule.....nutrendosi di “enfasi umana” che in questo caso è la cornice negativa apposta intorno ad un quadro già di per sé inguardabile e che andrebbe coperto da un telo e riposto in soffitta oppure in cantina.
Grazie ai progressi della scienza medica, curare e guarire il cancro è ormai possibile, archiviarlo un po' meno perché è la stessa natura umana a generarlo, inscindibile dal patrimonio genetico della specie e che coabita in un angolo nascosto della nostra mente per molto tempo se non per tutta la vita.
Una dottrina di pensiero presume che il cancro venga richiamato "in vita" da una serie di comportamenti mentali perpetrati nel tempo, connaturati e adattati alla personalità e al carattere dell'essere umano in un determinato periodo della sua vita.
Il cancro è un abito ritagliato e cucito addosso in maniera grossolana, scarsamente rifinito e di pessima fattura col "solo pregio" che si attacca ed è difficile da sfilare....senza che se ne venga anche la pelle.
E' di stoffa resistente e adatta.....a tutte le stagioni, non segue le tendenze, calza a pennello e chi lo indossa si sente di mancare il fiato……
Eppure molti sono riusciti.....a sfilarselo, dolorosamente ma ci sono riusciti, scegliendo di rimanere nudi pur di non sentire quella stretta mortale che ha attanagliato per anni la loro vita, rendendoli schiavi di un destino sconosciuto scevro da ogni forma di programmazione.
Molti hanno lottato e vinto la loro guerra personale, a questi sicuramente ne seguiranno altri, e altri ancora che guadagneranno il lasciapassare per la vita in un corpo a corpo micidiale in cui la forza, il coraggio e il non arrendersi mai sono e saranno il simbolo di un messaggio indelebile per l’umanità che per decenni ha ritenuto, classificato ed elevato il morbo a malattia “incurabile”.
Anche se non c’è vittoria che non abbia un prezzo salato da pagare, il dolore e la sofferenza della malattia si trasformeranno in esili strascichi che il passare del tempo guarirà…… la mente tornerà a volare, la salute rifiorirà spavalda e il gusto per la vita ritornerà a sorridere.
Il cancro non è più morte certa, è passaggio, trasformazione, rinnovamento, consapevolezza e maturità, è una delle poche possibilità che ci viene data dalla vita di riappropriarci della sicurezza e dell’integrità del nostro corpo, eliminando eccessi e distrazioni.
L’enfasi in negativo che circonda il cancro sin dalla sua prima apparizione è il risveglio della nostra coscienza di fronte ad un male che mai avremmo pensato ci potesse colpire.
La sua forte pressione psicologica influenza ogni centimetro della nostra pelle ostacolando gli atti del vivere quotidiano e per intero tutta la nostra progettualità che sino ad allora non era mai stata messa in discussione.
Spogliare il cancro dall’enfasi che inevitabilmente lo circonda forse potrebbe essere la nuova medicina del futuro, un potenziale farmaco prodotto dalla nostra mente che ridurrebbe la gravità della malattia ad un normale decorso di consapevole accettazione.
L’enfasi è un salto nel buio……della speranza a cui si finisce per rimanere aggrappati con paura per tutta la vita, rinunciando alla nostre sensazioni, alle emozioni e ai sentimenti a cui nemmeno la parola cancro potrebbe mettere fine.
- ENZO SANTORSOLA -
Consapevole e reale il pensiero di ENZO SANTORSOLA, che ha vissuto sulla Sua pelle la "vicenda" in un'epoca in cui la malattia era un "tabù", quasi una colpa da espiare vivendola da soli e non lasciando trapelare nulla... nemmeno la Vittoria.
Il cancro deforma le sue cellule.....nutrendosi di “enfasi umana” che in questo caso è la cornice negativa apposta intorno ad un quadro già di per sé inguardabile e che andrebbe coperto da un telo e riposto in soffitta oppure in cantina.
Grazie ai progressi della scienza medica, curare e guarire il cancro è ormai possibile, archiviarlo un po' meno perché è la stessa natura umana a generarlo, inscindibile dal patrimonio genetico della specie e che coabita in un angolo nascosto della nostra mente per molto tempo se non per tutta la vita.
Una dottrina di pensiero presume che il cancro venga richiamato "in vita" da una serie di comportamenti mentali perpetrati nel tempo, connaturati e adattati alla personalità e al carattere dell'essere umano in un determinato periodo della sua vita.
Il cancro è un abito ritagliato e cucito addosso in maniera grossolana, scarsamente rifinito e di pessima fattura col "solo pregio" che si attacca ed è difficile da sfilare....senza che se ne venga anche la pelle.
E' di stoffa resistente e adatta.....a tutte le stagioni, non segue le tendenze, calza a pennello e chi lo indossa si sente di mancare il fiato……
Eppure molti sono riusciti.....a sfilarselo, dolorosamente ma ci sono riusciti, scegliendo di rimanere nudi pur di non sentire quella stretta mortale che ha attanagliato per anni la loro vita, rendendoli schiavi di un destino sconosciuto scevro da ogni forma di programmazione.
Molti hanno lottato e vinto la loro guerra personale, a questi sicuramente ne seguiranno altri, e altri ancora che guadagneranno il lasciapassare per la vita in un corpo a corpo micidiale in cui la forza, il coraggio e il non arrendersi mai sono e saranno il simbolo di un messaggio indelebile per l’umanità che per decenni ha ritenuto, classificato ed elevato il morbo a malattia “incurabile”.
Anche se non c’è vittoria che non abbia un prezzo salato da pagare, il dolore e la sofferenza della malattia si trasformeranno in esili strascichi che il passare del tempo guarirà…… la mente tornerà a volare, la salute rifiorirà spavalda e il gusto per la vita ritornerà a sorridere.
Il cancro non è più morte certa, è passaggio, trasformazione, rinnovamento, consapevolezza e maturità, è una delle poche possibilità che ci viene data dalla vita di riappropriarci della sicurezza e dell’integrità del nostro corpo, eliminando eccessi e distrazioni.
L’enfasi in negativo che circonda il cancro sin dalla sua prima apparizione è il risveglio della nostra coscienza di fronte ad un male che mai avremmo pensato ci potesse colpire.
La sua forte pressione psicologica influenza ogni centimetro della nostra pelle ostacolando gli atti del vivere quotidiano e per intero tutta la nostra progettualità che sino ad allora non era mai stata messa in discussione.
Spogliare il cancro dall’enfasi che inevitabilmente lo circonda forse potrebbe essere la nuova medicina del futuro, un potenziale farmaco prodotto dalla nostra mente che ridurrebbe la gravità della malattia ad un normale decorso di consapevole accettazione.
L’enfasi è un salto nel buio……della speranza a cui si finisce per rimanere aggrappati con paura per tutta la vita, rinunciando alla nostre sensazioni, alle emozioni e ai sentimenti a cui nemmeno la parola cancro potrebbe mettere fine.
- ENZO SANTORSOLA -
Consapevole e reale il pensiero di ENZO SANTORSOLA, che ha vissuto sulla Sua pelle la "vicenda" in un'epoca in cui la malattia era un "tabù", quasi una colpa da espiare vivendola da soli e non lasciando trapelare nulla... nemmeno la Vittoria.
Nessun commento:
Posta un commento