Pensando a tutti gli incontri che ho fatto, alle conoscenze, alle relazioni umane che ho instaurato, mi ritrovo a riconsiderare questa "mia" vita, unica ma non a se stante, che va parallela ad altre, anch'esse uniche ma non a se stanti... come binari di un'estesa ferrovia, tutti diretti verso una sola meta, che s'intersecano su scambi, si portano a stazioni diverse, in tempi diversi, ma non possono essere gli uni senza gli altri... esistenze che si avvalgono di altre... vite umane come binari.
E così mi spiego perchè ieri Francesca mi ha chiesto, "Posso sedermi qui?" e ha cominciato a raccontare di sè e a mettere a nudo con una persona che conosceva appena tutta la sua sofferenza. Per lo stesso motivo stamattina quando le ho dato un vassoio di biscotti all'amarena mi ha abbracciato forte forte...con un calore...come se mi conoscesse da sempre.
"Buongiorno, signora Lucia! Vi ricordate di me?" "Come no??!" Un bacio grande, sempre stamattina, a quella signora Lucia, che seduta di fronte un anno fa "mi accolse" nel primo giorno di chemio con un sorriso che è rimasto impresso nella mente e soprattutto nel cuore, divenuto per me emblema di forza e coraggio.
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