giovedì 4 agosto 2016

RISTORO E PACE IN RIVA AL LAGO




Continuano "I Nostri Mercoledì", ed oggi abbiamo dedicato la giornata rivelatasi sin da subito stupenda, alla ricerca del sé/se, immersi nella natura. Per me... l'autentico "sé" e la risposta ai tanti perché. Per l'adorato consorte... scoprire "se" il navigatore, Tom Tom finalmente non lo guidasse verso tratturi impervi, spacciati come percorsi brevi.
Solito "braccio di ferro", all'usuale proposta sempre uguale risposta... ma questo è fuori di testa, faccio di testa mia. Alla fine siamo arrivati comunque. E silenzio e delicato soleggiamento ci hanno accolto.
Benvenuti ai Laghi di Monticchio, e poi su... verso l'antica Badia di San Michele.
In mezzo al verde più lussureggiante una costruzione che invita, affascina e coinvolge per un intimo raccoglimento. Scavata nella roccia, la cappella dedicata all'Arcangelo... intenso profumo d'incenso riporta indietro all'infanzia, alla Messa del fanciullo dopo l'ora di catechismo... della "dottrina".
Qualche foto e silenziosa preghiera con un timido, appena accennato unirsi delle labbra.
Luci ed ombre, e canti gregoriani quasi sussurrati trasportano in altra dimensione. Tutto quanto, questa realtà e il meraviglioso scenario esterno regalano un gran senso di pace. Se il Paradiso fosse fisicamente un "luogo" e non la "condizione" che ci aspetta, me lo figurerei... lo vorrei esattamente così. Niente prima, ancora meno dopo... solo lo stato presente, con la realtà un tempo indifferente trasformatasi in "sogno". Una lunga storia d'Amore... il progetto divino.
Ristoro per l'animo, e poi per il corpo con un pranzo rustico, accattivante e non proprio sano. Ma si sa, come si può in posti così curare la dieta light a tutti i costi? E poi, va be'... semel in anno, e con la coscienza pace è fatta.
Una lunga passeggiata per i boschi, e ogni tanto una pausa seduti sui tronchi in riva al lago a cogliere con lo sguardo i salti allegri dei pesci e il variare delle tonalità di verde nelle increspature dell'acqua.
Tutto questo... ricchezza racchiusa in uno scrigno di per sé prezioso.
E giunge pure l'ora del ritorno a casa. Termina anche questo Mercoledì.
Di tutto arriva una fine, ma non sarà mai la fine del tutto.

mercoledì 3 agosto 2016

ADESSO

Ieri affermavo di avere un solo rimpianto di quel che ero. La sottile percezione di una "breve eternità". E mentre argomentavo mi rendevo conto di quanto fossi in contraddizione coi termini ma pure con le tante affermazioni proclamate, conclamate e anche ripetute. Avrei voluto tornare indietro. Forse. Fosse stato possibile sarei stata in errore comunque.
Pensare al passato fa male ed è inutile, storia archiviata salvando solo il poco salvabile.
Credere di progettare all'infinito, modificare oppure ritornare sui propri passi, è cosa assolutamente snervante che porta ad esaurimento di energia preziosa. Energia da impiegare meglio ed efficacemente in un unico tempo... il presente.
Ognuno è artefice del momento che vive per le Sue scelte, anche se così non pare, perché anche il lasciarsi condizionare è frutto di una scelta, sbagliata a causa dell'insicurezza. Se la situazione non è appagante è solo perché non si è capaci di guardare in profondità... andare oltre.
Oltre i disagi, le difficoltà c'è ben altro. Basterebbe concentrarsi sul semplice flusso dell'aria che inspiriamo ed espiriamo inconsapevoli, per capire il valore delle possibilità offerte dalla vita.
Adesso sono qui e respiro... vivo. Meglio rendersene conto ed apprezzare. Il resto verrà da sé, potrà non essere il meglio, comunque sarà qualcosa. Del resto nel momento al passato è stato lo stesso... ed ora sono ancora qui... e un'altra possibilità mi è data.
Il futuro è il mistero più grande, però potrò accomodarmelo ugualmente. Valuto il presente, e in base a questo farò altre scelte, prenderò nuove decisioni i cui frutti vedrò già adesso, e poi giorno per giorno.
Di nuovo dipenderà da me. Saggezza, spirito di adattamento e fiducia guideranno Cuore ed intelletto.
Nulla manca all'essere umano per diventare quello che già è.

martedì 2 agosto 2016

TOTALMENTE PRESA


In quel famoso mio primo diario ho continuato a "spulciare" anche oggi. E ho trovato due cose che con quel periodo c'entravano si e no, comunque assai poco. Due bigliettini dei miei figli, uno che trovai attaccato ad un pensile in cucina per la festa della mamma, e l'altro inviatomi da mia figlia in occasione del mio 50° compleanno. Si trovava allora in Germania per l'Erasmus, e la cosa mi procurò lacrime di stupore e commozione.
Perché due riferimenti ad epoche antecedenti a quella del tumore erano finiti lì, tra pensieri, tanti nomi e numeri telefonici? Sicuramente perché ci tenevo molto, e prima li avevo sempre con me, nel portafoglio e quindi nella borsa, poi avevo voluto conservarli per non rischiare di perderli o strapparli perché confusi tra altri cento fogliettini sparsi. Erano parte di me. Come in seguito lo sarebbe stata la mia storia di malattia.
Prima... durante... dopo. Tre momenti in successione, tre variabili di cui le prime due ormai "fisse", la terza è quella in essere e porterà alla "soluzione". Una per una molte incognite hanno trovato il "valore" giusto, e l'identità di me appare sempre più chiara. Se guardo indietro a quel che ero, stento a riconoscermi... ero un'altra persona. Cerco di valutarmi in modo obiettivo, mi piaccio come sono ma qualcosa di quel che ero pure mi manca.
Soprattutto la percezione di un' "eternità" che permettesse infiniti progetti anche da procrastinare, arricchiti man mano, abbelliti...
Pur consapevole di una vita che ha fine, confidare in un'esistenza infinita.
Mi rendo conto di essermi contraddetta, e non solo nei termini... ma è così, e forse perché vorrei ricominciare daccapo per rimediare.
Già, sono umana anch'io...

POLVERE DI STELLE E FOGLI SPARSI AL VENTO


Ogni tanto ci ritorno, e non mi fa poi tanto male. Anzi, è quasi di conforto e stento a credere che tutto quanto costituì il buio più intenso che precedette l'alba, mi diede così grande angoscia e dolore.
E' che da allora ne ho viste e sentite tante che quel che fu per me ora appare poca cosa. Sarà perché col tempo sbiadiscono i colori. Sarà perché si attenuano i dolori.
Nell'ultimo periodo poi ho perso più di qualcuno cui ero affezionata in modo particolare, il ricordo quindi di conversazioni, confidenze e slanci emotivi stringe come una morsa, allorché mi si parla di Loro... si racconta.
Oggi proprio ho pianto. E sono state però lacrime che mi hanno scosso e fatto bene. Subito dopo, una telefonata che mi ha riportato alla realtà presente, a ciò che sono e faccio e non mi consente cedimenti.
Ieri proprio mi è stato detto, anzi ripetuto perché non è la prima volta... ma tu, come fai?
Avrei voluto rispondere, non lo so. Anche perché davvero non lo so, ma sono questi i momenti in cui è meglio tacere per non mostrare vulnerabilità soprattutto a se stessi. Già... ché se una cosa la fai o dici di continuo, finisci col convincertene, e se è buona va bene, altrimenti sono guai. Così sono rimasta zitta, ma poi...
Poi stasera... dopo l'opportuno silenzio di ieri e il pianto commosso di oggi... mi sono resa conto che la misura era colma. Se solo una piuma si fosse posata lieve, avrei avuto un sobbalzo e Mente non avrebbe più pensato, e Cuore mai più provato emozioni.
Allora ho cercato altrove, o meglio sono tornata indietro ma è stato quasi un caso. Mi sono trovata davanti al primo "diario" di questa mia storia, il cartaceo le cui pagine ormai stanno prendendo il colore del Tempo. Ho cominciato a sfogliarlo... ho letto alcune pagine, mi sono intenerita per qualche scarabocchio a correzione... ne sono venuti fuori nomi e numeri di telefono, appunti e pensieri miei e citazioni altrui. E tanto Cuore.
Così è stato come rimettersi in moto dopo aver temuto un grosso guasto al "motore", e senza alcun intervento. Almeno credo. Comunque non di certo, mio...
Anche in questo caso sicuramente lo sa solo Iddio.

domenica 31 luglio 2016

VIVI LA VITA ORA...


In due giorni di seguito sono scomparse due persone note. Molto note ma per caratteristiche differenti. Non ho detto, qualità nel senso di virtù, perché potrebbero non esserlo oggettivamente, per ulteriore precisione chiamiamole peculiarità.
Eppure erano conosciute, tutti possiedono caratteristiche uniche e speciali, e comunque dopo non vengono ricordate. Perché?
E' probabile che la vita non sia stata vissuta pienamente, solo toccata e fuga ogni tanto, accenni di entusiasmo subito spento. Stasera, manco a farlo apposta l'ha detto anche il sacerdote durante l'omelia...
Che aspetti a vivere veramente?
Si accumulano giorni che non potranno essere spesi in seguito. Il Passato non torna e solo il Bene torna indietro, anche quando fisicamente non saremo più.
Essere contenti e reinventarsi la vita... anche quando va storta. Non puoi raddrizzarla... perché non è Tua facoltà, asseconda l'evento che la guasta, raddrizzando Te, o meglio il modo di viverlo.
Del resto tutto cambia, ed è inutile restare attaccati all' "identità" di sempre che è strettamente intrecciata a "certezze" create nel corso degli anni. La paura nasce quando all'improvviso le vediamo minacciate, perché le consideriamo parte di Noi stessi, mentre in realtà sono del tutto arbitrarie e mutevoli.
Converrà lasciar andare qualsiasi attaccamento ricordando che siamo un "gradino " più su di qualunque idea di certezza.
La Vita ci pone di fronte a continue sfide, viviamole come cambiamento adeguandoci, e sarà "vita piena" e non solo ferma al "primo quarto".

sabato 30 luglio 2016

CANTANDO SOTTO LE STELLE... (sintesi)


"Potrebbe essere una "risorsa universale", rivolgere lo sguardo alla volta celeste e poi sentirsi ricaricati.
Energia pulita che non va dispersa".
L'introduzione ad una meravigliosa serata tra "pizze cento gusti", canti e trenini senza meta, enunciava così. Il resto andrebbe rivissuto come un film, scena dopo scena fino alla comparsa della parola, "FINE". Conclusione semplice e semi seria perché non definitiva, ma solo di un momento dell'incredibile realtà quale è la Nostra... un gruppo di auto mutuo aiuto mai stanco di ritrovarsi e gioire insieme di piccole festose opportunità.
Dicevamo allora... scena dopo scena, e renderle a parole in modo descrittivo sarebbe ridurle ad un elenco noioso, forse anche un po' retorico. Probabile pure non si arrivi fino in fondo a leggere. Assolveranno meglio il compito i numerosi scatti ad illustrare una serata "sotto le stelle".
Un bellissimo giardino, una lunga tavolata... pizza e canti fino al cielo. E poi tanta allegria, quella giusta che serve a scacciare qualche pensiero di troppo, l'ansia che prende all'improvviso, e a ridimensionare certi ricordi che arrivano da lontano e gravano sul capo. Proprio come le nuvole che per tutto il pomeriggio minacciavano di rovinare la serata, e poi così non è stato.
Un cielo sgombro di nubi ha dato il giusto spazio alle stelle, spettatrici generose di plauso e sottile compiacimento.
E risate gioiose e note stonate, voci serene. Melodie di Speranza che non muore.

venerdì 29 luglio 2016

TRA LIMITI O VERSO SPAZI AMPI... VITA !



Nei limiti di una stanza qualunque o nell'ampio spazio aperto a gioire di luna e stelle, comunque è Vita. Luce anche senza sole e col buio della notte.
Efficace pure come metafora dell'esistenza intera che finalmente trova strada e senso. Prima limitata e chiusa al mondo, poi entusiasta e attiva con molto meno.
Un po' come è successo a me e Teresa. Stamattina entrambe in reparto ma in parti opposte della barricata. Stasera quindi... per me, una festa tra Amici, per Lei... un concerto all'aperto.
Perché la vita mica finisce in un giorno qualsiasi, per una frase fredda su un foglio prestampato, un intervento che per qualche giorno manda in tilt, e nemmeno per tanti mesi di terapie che impongono un fermo obbligato... o quasi. Si... certo ed è ovvio, dipende da Noi.
Si apre una strada che affianca la nota, non si sceglie e all'inizio si arranca, poi si procede. Un passo dopo l'altro, un po' di qua e qualche volta di troppo di là, ma condizionati né succubi mai.
E' Vita sempre, e quando si può, pure gioiosa festa.
Perché si sa o si deve sapere... è tutta quanta questione di "testa".
E a fine serata ritorno qui, a rammentare con sottile compiacimento che...
Si cresce grazie alle lacrime e si matura tornando a ridere.
Dolce Notte a Tutti.