mercoledì 7 febbraio 2024
QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.14) (Per altri anni ancora)
Oggi, 5 febbraio, festa di Sant'Agata che patì il martirio della mutilazione delle mammelle, e per questo è simbolo e protettrice delle donne con patologia al seno.
Molte di Noi che hanno vissuto o vivono la malattia sentono fortemente questa giornata che le vede in un certo senso protagoniste, ed elevano pure in silenzio una preghiera alla santa.
Una preghiera comunitaria, perché se ognuna avrà messo la propria intenzione speciale, tutte insieme le intenzioni sono salite al Cielo.
E verrebbe di aggiungere altro, ma poi penso possa bastare, sono coinvolta per esperienza pregressa per cui la parola mi sembra sbagliata o superflua. Di certo restano i ricordi, un'immagine riflessa e l'esito di un periodo.
Personalmente sono trascorsi gli anni che non pensavo, mi considero solo per questo una privilegiata.
Mi riservo quindi di raccontare quando tornerò al tocco leggero ma non superficiale a me consueto.
QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.13) (La forza della Mente e la luce negli occhi)
Quello che vediamo, o meglio notiamo nella realtà intorno è un riflesso di ciò che siamo.
Tutto ciò che siamo è un riflesso di quello che abbiamo pensato.
La Mente è tutto.
Quello che pensiamo diventiamo.
Dobbiamo solo aver cura di coltivare ottimismo e positività, e di tutti e tutto vedremo solo il lato migliore, e di rimando si evidenzierà anche il nostro.
Pensiero tortuoso? Forse. Sarà per l'ora tarda, il periodo da follow up, è che cerco un'ulteriore verifica di quel che sono, ora e di ciò che posso ancora fare, qui.
Una malattia come il cancro non trasforma, non cambia il carattere del soggetto ma ne potenzia le peculiarità, positive o negative che esse siano.
Quando ero in terapia me lo ripetevano spesso. Stai vivendo questa situazione in modo positivo perché lo sei già di tuo, anche se non te ne sei mai resa conto.
Cominciai a convincermene e poi ho continuato a crederci, incredibilmente fino a quel momento.
Mi sentivo diversa ma ero sempre la stessa.
Oggi è come rivedere una vecchia fotografia e riconoscersi a mala pena... qualche ruga in meno, forse anche qualche chilo e la giovinezza che non c'è più.
Ma sono proprio io? Il dubbio svanisce completamente quando si arriva agli occhi, quelli non cambiano mai se non che diventano più belli con la luce dell'età.
Che cosa non fa la Forza della Mente...
È con la mente che sfrondiamo il superfluo che disturba, diamo spazio alle nuove priorità, ci sentiamo contenti e soddisfatti.
E ci perdoniamo e facciamo pace con Noi stessi. E stiamo bene, bene davvero.
QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.12) (Alzo il volume e ballo da sola)
Se dicessi che va sempre tutto bene, ditemi... sarei credibile?
Sicuramente no, infatti stasera mi fa male un po' tutto.
Ti sarai stancata... mi si dice.
Ma no, chissà che cosa ti passa per la testa. Sicuramente starai somatizzando. Conclude quella parte di me che mette in dubbio ogni cosa. Ma la "razionale" sa che il vero è nel mezzo, che voglio stancarmi per non pensare, perché ogni anno in questo periodo insistere su certi pensieri porta a somatizzare, e poi alla fine sento che mi manca qualcuno o qualcosa.
La musica può essere supporto, terapia, persino conforto. Sappiamo che è così, sperimentarlo ne dà certezza assoluta.
Ascoltare musica, produrla... che beneficio!
Ma anche cantare un motivo e contemporaneamente ballare.
Spesso io alzo il volume e ballo da sola.
Ballare da soli per casa in abito da sera o in pigiama. Dirigere un'orchestra immaginaria che suona... Viva la Vida, dopo aver chiuso gli occhi e lasciato a briglie sciolte la fantasia.
Ondeggiare flessibili in grazia ed armonia... che meraviglia, e poi sentirsi bene a tal punto da trovare soluzione ad un problema o non vederlo proprio come tale.
Seguire qualche volta la corporeità, fare qualcosa solo per gusto, perché piace, senza pensare se ?
Vi assicuro, funziona.
Provare, perché secondo me tutti lo possono fare.
domenica 4 febbraio 2024
QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.11) (Sassi leggeri)
Rifletto con seria leggerezza anche quando sono in piena attività. Sfaccendo e penso, raccolgo le idee, metto insieme le emozioni degli ultimi giorni. Poi giungo alle conclusioni del momento.
Se siamo qui è per "esserci", percorrere un tratto di strada insieme, sostenendoci secondo il bisogno.
Parole... forse sembrano solo parole vuote, non lo sono. Ciascuno mette le Sue risorse, la propria esperienza, vissuta in modo unico da cui comunque si può apprendere.
Ho appreso ad esempio che una maglia può far la differenza. Proprio così.
Una paziente l'altro giorno indossava una maglia assai particolare...
- Si chiama "sassi". Si, questa maglia si chiama sassi. Vedi il punto di lavorazione?
Sembrano ciottoli l'uno accanto all'altro. E poi è tanto comoda quando si fa la terapia.
In effetti...
Una manica larga, corta al gomito, e il resto del braccio coperto dal "prolungamento" della stessa, amovibile.
Pratica, sembrava una maglia sull'altra, e invece era perfetta per alleggerire il momento.
La leggerezza. Niente di più concreto.
Compresi pensieri, preghiere, speranze, tutto con... leggerezza.
"Leggerezza non è superficialità.
È cogliere il buono della propria vita, assecondando i cambiamenti della Vita".
... e a questo punto mi sento di aggiungere...
"Condividendone la consapevolezza".
sabato 3 febbraio 2024
QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.10) (Porta a termine il tuo piano fa diventare realtà i tuoi sogni...)
E potrei fermarmi qui, poi la buonanotte, e via, ma quelle due righe passano per la mente di continuo, da quando stamattina il marito di una paziente ne ha scandito le sillabe quasi per trattenere il senso.
Porta a termine il Tuo piano...
E quale piano migliore e sensato più di quello di vita per la Vita?
Occorre prestare ascolto alla Vita, sempre anche quando supera l'immaginabile.
E poi raccontarla, crederci e continuare, dopo aver trovato una spiegazione e motivarsi di speranza.
Così dopo la diagnosi si sopporta di tutto.
Tra incredulità e paura si ascolta e pur con scarsa convinzione si accetta, ché altra soluzione non c'è.
È l'unica maniera per continuare, riprendere fiducia, una lucidatina ai sogni, un vestitino bello, e poi non ci si pensa più.
Fa diventare realtà i tuoi sogni.
E che ci vuole?
Lasciarli in bella vista tutto il tempo, ché a tenerli chiusi in un cassetto rischiano di perdersi sul fondo o svanire dimenticati.
E ordine finalmente... e nuovi pensieri.
Almeno per il momento.
venerdì 2 febbraio 2024
QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.9) (Io sono qui per Te)
E ti ascolto e il mio sarà ascolto attento. Abbi fiducia.
Empatia, quella capacità di immedesimarsi in un'altra persona fino a coglierne i pensieri e gli stati d'animo, di vedere le cose dal Suo punto di vista e avere una totale attenzione verso i Suoi sentimenti.
Empatia... "sentire in", ma anche essere capaci di uscirne, lucidamente distaccarsi per portare valido aiuto.
Guardare negli occhi, ascoltare con tutti i sensi. Sospendere il giudizio. Tutto questo fa l'ascolto empatico. E l'amorevolezza.
Se solo considerassimo la diversità dei punti di vista, fossimo umili a tal punto da "scendere" dall'alto della nostra posizione per metterci in sintonia con l'altro, quanti equivoci, conflitti in meno...
Pensiamoci, riflettiamo... e cerchiamo di comunicare guardando negli occhi, cogliendo le sfumature.
Non bastano le parole così come sono. Ritmo, tono, timbro, voce e intensità incidono non poco nella comunicazione.
(comunicazione paraverbale). Come pure non è da sottovalutare la comunicazione non verbale, fatta di gesti, sguardi, atteggiamenti.
Qualsiasi opinione è valida in sé.
Va considerata per ciò che è, con qualcosa di buono magari da cercare, estrapolare... e il resto da archiviare.
Per divergenze di opinioni e malintesi poi conviene confrontarsi sempre in modo "intelligente", quindi che ognuno scelga e prenda il meglio per sé, lasciando all'Altro la stessa possibilità.
Non dovremmo fermarci alla prima impressione, andare più in profondità e ricordare che ognuno è una storia a sé e come tale va ascoltata se concesso, compresa e pure accettata.
Non è che dobbiamo per forza farne la "Nostra storia" ma alla Nostra affiancarla come esperienza in più di arricchimento. Sarà così concedere una "seconda possibilità", perché no... pure a Noi stessi.
Impareremo a metterci in discussione.
Scopriremo alla fine che fino ad allora un'infinità di pregiudizi c'avevano ingabbiato, lasciandoci inconsapevoli.
Non possiamo farci maestri, semplicemente perché ci manca la base per esserlo.
Non esiste testo né manuale per relazionarsi, si tratta di simpatia, sintonia... empatia.
Facciamocene una ragione, critici solo con Noi stessi, e così sia.
giovedì 1 febbraio 2024
QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.8) (Stasera parlerò di me)
Avrei dovuto scrivere di comunicazione ed empatia, temi trattati in maniera diffusa dallo psicologo e dalla Nostra Health coach Tiziana al corso per volontari oncologici.
Ma, perdonatemi... stasera parlerò di me, ché c'entra pure per certi versi con l'empatia.
E dirò di una giovane dottoressa mai vista prima, che invitandomi a sedere mi ha chiamato per nome...
Si accomodi Maria...
Ed è stata subito sintonia, quindi meno disagio e maggiore confidenza.
Sa bene quanto valga tutto questo Chi ha difficoltà ad approcciare ad ogni visita medica.
Ed ancora di una paziente che ha percepito la mia stanchezza, e mi ha donato affetto con un semplice messaggio. Non le era dovuto, ma mi ha pensato a distanza di tempo e luogo. Ed io mi sento grata.
E d'una giovanissima alla Sua prima chemio, a Lei ho dato uno dei miei fiocchetti...
Voglio collezionarli tutti. Maria, si può?
Certo che si... e altro non ci siamo dette.
Perché l'empatia è così, si pensa a volte di dover dire qualcosa per forza, quando basterebbe stringere semplicemente la mano, regalare un abbraccio o riempire lo spazio del silenzio con lo sguardo.
Empatia è...
Io sono con Te, e in questo mio momento, "leggermente" diverso dal Tuo, ti difendo, ti accarezzo, ti cullo. Sono Presenza.
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