Senza un ordine preciso non si rispetta alfabeto nè cronologia... tornano alla mente come pensieri i volti e i nomi e di ognuno ne rivivo la storia.
E ripensandoci mi accorgo d'una cosa... i rapporti più belli ed intensi sono proprio quelli in cui l'approccio da parte mia non è stato facilissimo. Una conquista dura, in seguito molto più apprezzata.
Il problema sorgeva per una sorta d'inquietudine che mi prendeva quando ero a cospetto di certe persone.
All'improvviso mi mancava il "coraggio"... proprio quello, e le parole, o per meglio dire gli argomenti venivano meno.
Non avendo mai avuto grossi problemi nel relazionarmi con gli altri soprattutto nell'età matura, e vinto poi con la malattia ogni forma di timore o reticenza, mi chiedevo come mai succedesse questa cosa.
Se fossi riuscita a darmi una risposta, ero convinta... avrei superato l'ostacolo.
Più volte forzando quell' innaturale ed inopportuna timidezza data la situazione, piano piano la risposta è arrivata da sola. Ciò che mi bloccava era un senso d'inadeguatezza... la paura di violare un animo provato e di entrare troppo dove non era consentito neppure affacciarsi. Dopo tutto io non ero nessuno... Senza qualifica nè competenza con che diritto potevo pretendere di dispensare consigli e serenità? E in realtà... in genere questa non è stata mai mia intenzione, caso mai erano gli Altri a farmi questo grande dono.
Ma di fronte a certe persone grande era il disagio... e chissà forse, se si ripresenterà l'occasione... lo sarà ancora.
Intanto stamattina ho vinto un'altra volta me stessa e mi sono avvicinata al mio "alto e tenero amico". Alto lo è davvero, quasi due metri e magro magro come un chiodo. "Ho perso 20 chili..." mi ha detto balbettando, perchè Lui balbetta sempre ed è difficile capire ogni Sua parola, ma oggi un po' ci sono riuscita con l'udito... il resto l'ha fatto il Cuore, e così abbiamo parlato e anche a lungo. A breve dovrà essere operato e il Suo cruccio è quello di dover restare immobile in un letto d'ospedale per dieci giorni... "Come faccio? La cosa è pesante assai... io so' lungo lungo... e quel letto è corto corto!"
L'ingenuo candore di un bambino nella statura di un gigante...
Ecco che cosa prima m'aveva impedito d'avvicinarmi a Lui... tenero amico.
Cara Mary, la tua discrezione e la tua affabilità ti permettono di relazionarti molto bene con gli altri.
RispondiEliminaSei talmente delicata che fa piacere dialogare con te.
Un abbraccio affettuoso.
Grazie, Gianna cara per i complimenti...
EliminaSpero come Tu dici... che sia piacevole parlare con me.
E' una motivazione in più.
Un caro abbraccio,
Mary
A dire la verità anche io ho amicizie che sono nate con qualche difficoltà e che sono cresciute proprio grazie al superamento di queste complicazioni comunicative. Che tenero il racconto del tuo amico speciale.
RispondiEliminaPenso che Tutti, anche i più disagiati abbiano diritto a comunicare, e spesso proprio da questi viene la ricchezza più grande.
EliminaUn abbraccio, Carolina.
Mary