CANCELLA E SCRIVI... (n.66) (La girandola)

Prossima è la festa dell'Epifania, ed anche se poco o niente riguarda, è cominciato l'andirivieni di befane di ogni tipo.

Immagini dall'alone di sogno, racconti di fantasia, battute scherzose, tanto che befana anch'io mi sono chiesta, se possibile fosse stato, che cosa avrei portato oltre carbone dolce e cioccolata, a piccoli e perché no, anche a grandi.

Un dono colorato, leggero più di un soffio, sensibile ad un alito di vento.

Gli occhi sono andati ad una mensola in cucina, là posizionata tra forbici e colino c'è una girandola colorata, souvenir di uno dei "Nostri mercoledì".

Quel giorno avvertivo il bisogno di spensieratezza a buon mercato, e non mi lasciai sfuggire l'occasione.

Fu un balzo indietro nel passato... diciamo... circa sessant'anni prima.

Una corsa controvento e cento colori nei pensieri, ciò che oggi servirebbe ad ognuno per traghettarsi oltre e andare incontro al futuro.

Perché una girandola ha in sé una magia che si esprime col solo accenno pure quando vento non c'è.

È messaggio in codice, è presenza, diventa come carezza nella sfiducia.

Tempo fa pensavo con rammarico quanto poco sia considerata dalle persone care la sensibilità, la cura nei loro riguardi. In poche parole, amore ed affetto tutto per scontato.

Consapevole di essere a volte un po' pesante, tuttavia vorrei ogni tanto che mi si dicesse... ho sentito il bisogno della tua voce, di sapere come stai, invece...

Pensavo tutto questo, ero veramente triste, e all'improvviso la girandola sulla mensola prese a girare per qualche secondo. Sono certa, fu un messaggio...

Sei sempre troppo sensibile, ma va bene così... e di tutto il resto non ti curare.