Negli ultimi giorni di questo mese per me difficile avrei bisogno di maggior supporto, ma i miei stati d'animo altalenanti e un po' di acciacchi, la capacità di vedere lontano e poi dover stare a guardare, mi rendono negli atteggiamenti assunti, incomprensibile. E in effetti poi, stento a riconoscermi in questi pure io, soprattutto quando ci ripenso dopo essere stata a contatto con la "purezza" della Vita, che scevra del superfluo, inutile si ritrova come alle origini, vita e basta.
Io, carica in tutti i sensi e lucida, ritorno al "distacco" necessario per continuare, e sono contenta finalmente di non pensare a me, contagiata dai falsi problemi di Chi si considera intoccabile ed eterno.
Ma perché ogni tanto ci ricasco? E poi mi disprezzo, perché la mia natura non è quella, con picchi di stizza e poi di abbattimento.
Avrei bisogno di essere compresa oltre tutto questo, per non sentirmi sola come "quel Natale", quando il problema si presentò all'improvviso, e per paura decisi di risolverlo aspettando. Aspettando cosa? Niente. Restando a guardare il mio volto riflesso nell'impietoso specchio.
Quanto ho capito da allora...
Ho compreso così tanto che quando mi sento sola e sfiduciata mi "abbandono" a Chi non si scorda di me, e immancabilmente la risposta arriva, improvvisa tramite una di quelle famose coincidenze, o una gratificazione che altro non è che un riconoscimento, oppure con un piccolo dono infiocchettato e semplice...
Questo è un piccolo pensiero per Te, dovrai usarlo ogni mattina e mi penserai mentre vivi quel dolce momento tutto tuo. Te lo devo, perché a me Tu ci pensi.
Beh, tutto questo diventa per fortuna melodia per me che ogni tanto piglio una nota stonata, e guasto così il "concerto" per cui ce la metto tutta ogni giorno di questa mia nuova esistenza.
Io, carica in tutti i sensi e lucida, ritorno al "distacco" necessario per continuare, e sono contenta finalmente di non pensare a me, contagiata dai falsi problemi di Chi si considera intoccabile ed eterno.
Ma perché ogni tanto ci ricasco? E poi mi disprezzo, perché la mia natura non è quella, con picchi di stizza e poi di abbattimento.
Avrei bisogno di essere compresa oltre tutto questo, per non sentirmi sola come "quel Natale", quando il problema si presentò all'improvviso, e per paura decisi di risolverlo aspettando. Aspettando cosa? Niente. Restando a guardare il mio volto riflesso nell'impietoso specchio.
Quanto ho capito da allora...
Ho compreso così tanto che quando mi sento sola e sfiduciata mi "abbandono" a Chi non si scorda di me, e immancabilmente la risposta arriva, improvvisa tramite una di quelle famose coincidenze, o una gratificazione che altro non è che un riconoscimento, oppure con un piccolo dono infiocchettato e semplice...
Questo è un piccolo pensiero per Te, dovrai usarlo ogni mattina e mi penserai mentre vivi quel dolce momento tutto tuo. Te lo devo, perché a me Tu ci pensi.
Beh, tutto questo diventa per fortuna melodia per me che ogni tanto piglio una nota stonata, e guasto così il "concerto" per cui ce la metto tutta ogni giorno di questa mia nuova esistenza.
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