In questo periodo non "mi sono mai fatta i fatti miei", nel senso che i fatti, quelli riguardanti la mia malattia, li ho messi in piazza subito, raccontando quello che mi era successo e come lo stavo vivendo, ottenendo in cambio grande solidarietà e condivisione di esperienze simili alla mia. Non sono mai stata sola. Perchè è così, ognuno è unico col proprio vissuto, ma se ci si stringe in un abbraccio virtuale pur restando unici non si è più soli.
In ospedale quando dovevo affrontare l'intervento con me c'era Luigia, conosciuta solo 24 ore prima; due persone uniche, senza alcun legame apparente che hanno voluto "abbracciarsi" per essere di conforto l'una per l'altra ed annullare il senso di vuoto. Ed io prima di addormentarmi non mi sono sentita sola, così pure lei quando è stata operata di calcoli alla cistifellea, tanto che abbiamo voluto essere dimesse lo stesso giorno per non sentire la mancanza l'una dell'altra. E questo è il grande potere dell'abbraccio.
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