sabato 8 novembre 2025

TRA I RICORDI (n.40) (Quanto vale il nostro tempo?)

È una dote ed un talento, un bonus a disposizione ma a scadenza...


Aiutami ad essere una presenza sicura,

a cui ci si può rivolgere

quando lo si desidera,

ad offrire un'amicizia riposante,

ad irradiare una pace gioiosa...   

(Bruno Ferrero)

Sono consapevole che il Tempo passi veloce ed inesorabile, lasciandosi dietro solo tracce di momenti.

Un tempo credevo poter essere serena dopo aver lavato i vetri di casa una volta alla settimana. Ero certa fosse così, perché il dubbio solo che dovessi allungare i tempi mi dava ansia.

La Vita allora alla malattia "allegò" un "avviso di garanzia... e a questo punto il dubbio fu un altro, aver sbagliato tutto. Così capovolsi la mia "credenza", e il dubbio diventò certezza. E cambiai priorità.

Ho 72 anni e molti acciacchi già da tempo, ma non ho tempo per pensarci, preferisco sorvolare a favore della luce e trasparenza


nell'esserci per l'altro con spontaneità. Senza strafare, con discrezione, rispettando il ruolo di volontaria. 

Essere accanto per Chi vuole, quando vuole.

Considerando quel che fu ed ora è per me...

Il nostro tempo vale nella misura in cui lo si investe. Prestando o donando, comunque non solo per sé.

venerdì 7 novembre 2025

TRA I RICORDI (n.39) (A mente lucida e serena)


  Ieri solo qualche rigo perché a volte le emozioni sfiancano e privano delle parole.

Sono tanti gli anni in campo e molti di più quelli di vita per cui avere l'intuizione felice di poter esserci per tutti, e poco dopo percepire a pelle che probabilmente non basto già a Chi è molto vicino, non aiuta neppure me stessa. 

Perché mi vedo riflessa nelle storie che ascolto, mi rivedo nell'età dei miei figli, sono tutt'uno con le preoccupazioni di Chi amo da una vita, convinta di poter avere sempre la parola giusta per confortare, il consiglio adeguato per le situazioni complicate.

Così la scorsa notte mi sentivo presuntuosa a tal punto che per non svergognarmi avrei voluto lasciare i consueti pensieri in bianco.

Dacci poco peso... poi mi son detta... tu hai tanta di quella pazienza!

È vero, però a volte mi soffermo sulle "analisi di testo", è un difetto del mio carattere, e mi si ritorce contro.

Ed è il "grigio" della mia storia, almeno di una parte, mentre dimentico il resto, quel vissuto forte di cui ho fatto un film. Il rifugiarmi tra le righe scritte, scrivere un finale, tenerlo aperto a più possibilità.

Al termine di una giornata più intensa delle altre, quando per alcune storie cerco evoluzione diversa, e altrettanto spero per la conclusione, grata comunque per la possibilità al momento di continuare.

Ogni giorno come l'ultimo...

e tante "briciole" di Vita da salvare.

TRA I RICORDI (n.38) (Giornata di intense emozioni)

Volti nuovi, antiche conoscenze.

Per me ogni volta è come ripercorrere il noto sentiero. Ed è bisogno di quiete per rielaborare e poi riprendermi.

Nasce l'essere umano per lasciar traccia di sé.

Non passa come un giorno qualunque.

Restare indifferenti alla sofferenza è perdere una grande opportunità.

Specchiarsi in essa è riuscire a vedere la propria immagine migliore.


Aspettando l'alba di un giorno nuovo.

giovedì 6 novembre 2025

TRA I RICORDI (n.37) (Dedicato alle persone che amano l'Amore)


 

In questi anni e nel noto ambito ho conosciuto tante persone, tutte restano nel Cuore. Poi basta poco, un profumo, una canzone, persino una notizia di cronaca, ed ecco qualcuno tornare alla mente.

Sto pensando a qualcuno, cui dedico questi miei pensieri.

Quando si vive con Amore e per amare, si viene al mondo e pare subito una favola bella.

Poniamo che si intenda l'Amore in senso lato, sentimento bello e incondizionato, se ce ne fosse molto di più il mondo sarebbe salvo, senza gratuita cattiveria e precarietà.

L'Amore era l'argomento consueto delle nostre conversazioni. Un sorriso appena accennato, e tanta dolcezza nelle parole.

Restavo incantata da Lei che parlava, consapevole e mai amareggiata.

Diceva dell'amore che lega due persone, quello vero che nasce dal sentimento e non ha bisogno di tante cose.

Basta che il Cuore faccia il suo, batta forte quasi per due, e poi impari ad andare incontro alla Mente e a leggerne i pensieri.

E ancora... dell'Amore eterno, quello che matura nel tempo, durante le stagioni della vita.

Nasce col primo fiore, si trasforma come natura vuole, posa e pare dorma tenendoti per mano... sempre così continuando, fino all'ultima delle stagioni.


Tanto amore, l'eredità lasciata da Antonia ai Suoi cari, e anche a me, perché più delle parole fanno i fatti ed il sorriso, sempre e nonostante tutto.

TRA I RICORDI (n.36) (L'ALDILÀ è un posto triste?)

Sono mancata tutto il giorno perché ho voluto restare coi pensieri e i ricordi.

La morte non è niente, naturalmente un passaggio, e forse neppure così brutta come la si dipinge...

"Dal 2007 faccio terapie chemio e radio e sospendo solo per alcuni mesi. Il massimo della sospensione è stato un anno. La mia malattia è curabile, ma inguaribile per cui come finisco una terapia me ne preparano subito un'altra per tamponare. Fino a quando finiranno o le terapie o le mie forze fisiche e poi naturalmente anche quelle mentali. Un giorno pensavo proprio a questa fine e come sarebbe stata e non stavo molto su di morale, anzi... e stavo sul mio letto di ospedale a fare la chemio e tutta 'sta roba mi frullava tristemente nella testa. Questa testa troppo lucida per i miei gusti. Comunque, mentre ero immersa arriva una donna con una caramella in mano e io penso... ma come la caramella? Io sto pensando a cosa dovrò mettere il giorno della fine e questa donna parla di caramelle? Chissà perché si chiamava e si chiama come colei che tutte le volte che faccio la domanda: MAMMI'... ma come sarà la mia fine?... lei risponde in un altro modo. Quella caramella e quel parlare mi hanno ridato il sorriso e la gioia di andare ancora avanti pur sapendo che dovrò andare via, ma chi lo dice poi che l' ALDILA' è un posto triste?"

Questo è il racconto di Assunta, una delle


molte Amiche incontrate in questi anni.

Sinteticamente parlava della malattia, forse troppo lunga e dolorosa da raccontare, e infatti a che cosa sarebbe servito rinverdire i ricordi della sofferenza? Meglio era certamente aprire un "varco" alla speranza, riscoprendo anche in un gesto semplice magari banale la "gioia della quotidianità", fatta di cose normali, parlare pacato e soprattutto di "sorrisi".

Nei Nostri incontri non mancarono mai.

Potevamo non vederci o non sentirci a lungo, ma poi arrivava sempre il momento e in una volta sola recuperavamo tutto il tempo.

"... è fisiologico per me il bisogno di sentirti almeno...", mi diceva, ed io constatavo che era proprio così anche per me.

Mi aveva dato tanto... non potevo non piangere.

Da allora ho continuato ad andare. È naturale.

Perché non è mai la fine, le "persone belle" non muoiono mai e ad Assunta quel giorno dissi solo... ciao.

Come ogni volta.


Mai addio a chi portiamo nel cuore

     (cit.)

martedì 4 novembre 2025

TRA I RICORDI (n.35) (Feriti dalla Vita... guaritori per volere di Dio)

La solennità di Tutti i Santi e la Commemorazione dei defunti sono l’occasione per riflettere sul senso della vita e su ciò che le dà pienezza.

Sono soprattutto esempi di come la Grazia possa operare quando la fede e l’abbandono sono totali e incondizionati, nonostante ostacoli che possono sembrare insormontabili. 

Molti Santi hanno vissuto la malattia come prova e si sono poi resi strumenti di misericordia e di guarigione a loro volta.

Chi vive la malattia come opportunità anche solo di crescita, quindi ha modo di realizzare il progetto per cui ognuno è stato creato.

Essere l'uno per l'altro.

"Il guaritore ferito" è un individuo che, avendo vissuto esperienze di dolore e sofferenza, sviluppa una profonda empatia e capacità di aiutare gli altri. 

La vulnerabilità derivante da ferite personali, diventa una risorsa fondamentale per entrare in risonanza con altri che vivono la sofferenza.

Il guaritore ferito non è immune al dolore, ma proprio attraverso la sua sofferenza può comprendere e relazionarsi meglio con il dolore altrui. 

Alla base dovrebbe "saper ascoltare", non solo le parole ma anche i silenzi, ascoltare senza formulare giudizio, magari non pensando alla propria storia come ad unità di misura per dolore, coraggio...

Essere attento verso l'Altro con


la discrezione del "toccata e fuga", in armonia col Suo sentire e il distacco da lucida consapevolezza.

TRA I RICORDI (n.34) (Ed ecco... Novembre)

  Va via Ottobre, col Nostro ciclamino, i fiocchi rosa, propositi nuovi e tante cose da fare.

E mentre ovunque continuano incessanti allegri "dolcetto e scherzetto" che, si approvi o meno, fanno stagione, ricordo la piccola lanterna a forma di zucca dei miei bambini. 

I ricordi riportano indietro ma non fanno tristezza, merito di quel raggio di speranza che crea nuovi riflessi e fa brillare gli occhi di luce diversa.

Complice anche il pensiero che il Passato è passato, il Presente passerà, sta già passando, e comunque sia, un nuovo inizio aspetta.

E si affaccia Novembre. Sono i primi giorni di novembre dedicati alla memoria


.

Al ricordo dei propri cari, ma anche di Chi, incrociando il Nostro cammino, ha lasciato un segno.

Consapevoli dei pregi e dei difetti a monte, siamo alla fine l'esito degli esempi ricevuti e delle esperienze vissute.

Per tutto questo quindi sempre grati.