Diventa grande responsabilità, porta pensieri rivolti non solo a sé e a volte purtroppo anche ad esasperazioni, per cui l'equivoco è in agguato e di conseguenza pure la demotivazione.
Perché? Non per Tutti è lo stesso. In realtà dovrebbe esserlo, ma poiché non è bene mettersi in posizione di giudizio, naturalmente parlo per me.
Sarà per "deformazione" che mi porto da sempre, mi si esortava... tanto per usare un eufemismo... a dare l'esempio, ed ora che l'invito è decaduto per decorrenza di tempo e termini, lo sento mio, non mi costa niente, anzi mi motiva e dà un senso all'esistenza.

Quando noto che qualcuno manca per un tempo che non reputo ragionevole, "mi prende" il pensiero. E' un misto di lieve ansia e forte languore, un peso sulle spalle, un carico... allora cerco di capire, informarmi e incoraggiare. E poi un vago senso di benessere da donare.
Torno a leggere quest'ultime righe e mi sembrano note in crescendo di un sentimento gratuito, alla fine nessun onere gravoso. Per fortuna, altrimenti non potrei affrontare e superare certe giornate deludenti e demotivanti.
Così mi basta un abbraccio come quello che mi è stato regalato stasera, e un "mi sei mancata tanto" per compensare il resto.
Non si cerca gratificazione, ma solo puro affetto, mai grandi discorsi e solo poche parole. Tutto quel che c'è per sentirsi dentro l'appartenenza a un "Che", sena un vero perché.