mercoledì 7 settembre 2016

LA "TEMPESTA" IN UN BICCHIERE


Si è fatto tanto, si è presa l' "acqua" da ogni dove, ed ora che finalmente l'obiettivo pareva raggiunto, qualche passo falso, l'inciampare ha portato alla fuoriuscita di ciò che c'era dentro. Supposizioni e credenze, dubbi e malintesi... incoerenza.
Eppure io mi ricordo ben altro, tant'è che ho imparato tanto altro.
E' l'eterna storia delle fasi alterne della vita, che corrisponde di pari passo alla mutevolezza umana. Ormai c'ho fatto l'abitudine e non mi sgomento più, pure se non nego di restare disorientata all'evento della "tempesta" in un bicchiere.
Considerandolo un "piccolo spazio" facilmente gestibile, pensavi fosse inattaccabile, e invece così non è perché sempre esposto e dipendente dalla volubilità umana. Quest'ultima è proprio una corrente avversa.
Le conseguenze di una tempesta, che altro non è un agitare e agitarsi di continuo, possono essere deleterie soprattutto quando ci si trova di fronte a Chi vive prove dure e va alla continua ricerca di certezze e conferme per se stessi.
Ad un paziente oncologico non interessa sapere che cosa c'è dietro, vuole invece cogliere dalla profondità di uno sguardo l'interesse affettuoso e costante, e poi fissare un "punto di riferimento" che sia sempre quello.
Nell'ambito delle mie possibilità m'impegno molto in questo, non smetto mai di lavorare su me stessa per essere convincente ed affidabile. E la "prova del 9" è quando incontro Chi non vedo da tempo e dice... ma sai, mi sono chiesto perché non ti incontravo più, temevo non stessi bene.
Ecco si pensa a questo, conoscendo il mio vissuto... e si teme, perché ci si affeziona a Chi vuole bene e lo dimostra senza pause controverse.
Ed ora...? Beh, per me cambia poco perché poco mi spetta.
Devo limitarmi a guardare, ascoltare senza trarre alcuna conclusione perché non spetta a me. Forse a nessuno.
Tutta la Vita è un po' così.
Negativa e positiva, con passaggi intermedi di tono chiaroscuro. Comunque il buono sempre c'è, magari nascosto dietro il velo della "delusione", pronto a venire fuori là dove la trama è meno fitta.
E la trama è meno fitta quando riesci a metterci una pietra sopra, ma che sia proprio tombale.
Poi per mandare al macero la questione, aspetti il momento buono. Quando sarà la Vita a prendersi la rivalsa.

martedì 6 settembre 2016

E DOPO LA SOPRAVVIVENZA...


Comincia la vita vera, la rinascita. Ovvero quel che è stato è stato, e si ricomincia con risorse nuove.
Guarda caso queste vengono fuori proprio quando cominci a pensarci. Al tempo che è trascorso, alle turbolenze ultime perché hai preso a sentirti stretto. Qualcosa sentivi dal profondo Tuo essere, più volte hai desiderato mostrarti qual eri, ma poi hai pensato... forse sbaglio, lascio correre ché dopo tutto è sufficiente così. Ma in certi casi non può, non deve mai bastare.
Mettersi in gioco costa un certo prezzo, è vero... però stranamente è un prezzo che torna indietro. Come pagassi un "tot" e fossi rimborsato immediatamente il doppio. Personalmente questo io l'ho percepito subito, e ne ho fatto un patrimonio da tener di conto, senza mai contare le ore, i minuti, e neppure le lacrime.
Se dicessi che non lo faccio per me, mentirei spudoratamente. Cominciai per aiutare me, poi mi sono persa per strada ed ho trovato l'Amore per la via. Non posso farci niente, mi innamoro ogni volta, voglio bene a Tutti quelli che incontro, continuo a volerne a Chi ho incontrato e pure mi ha deluso.
Così, solo così riesco a non provare astio, anzi respiro perché mi sento aiutata dal Cielo ad andare avanti insieme con gli Altri che la pensano allo stesso modo. Insieme, incuranti delle difficoltà che di certo supereremo, amanti del "prossimo Nostro" che ci vuole accanto, animati da quello spirito di sopravvivenza che ci fa resistere agli urti e contraccolpi. Ci basterà poter dire di volta in volta... è stata dura, ma ora sono felice.

lunedì 5 settembre 2016

BUONANOTTE A... PENSIERI E SOGNI


Nessun messaggio negativo, alcun senso di rassegnazione in questa "buonanotte dedicata". Solo la Mente un po' vaga che cerca e trova al solito, modo e maniera per elaborare un cambiamento.
Ieri sera mi recavo fuori città ad una cena di gala, e sulla strada andavo incontro alla luna. Sottile quanto una lama era accompagnata a lato da una stella luminosissima che pareva le reggesse un invisibile strascico.
Poco fa mi sono affacciata alla finestra, e pur sapendo che niente è mai lo stesso, ho cercato luna e stella ma non c'erano.
Allora, poiché la fantasia non manca, e per me urgenza era, sono tornata a ieri ed ho immaginato, pensato e i miei pensieri si sono mescolati ai sogni, sempre gli stessi, solo ora un po' smorzati da quella realtà che da me non dipende.
Ho cercato di immaginare l'altra parte del mondo, quella fatta alla rovescia, dove più a sud vai maggior freddo senti. L'ho fatto per non pensarci più da domani in poi, e vivere serena il breve spazio di una vacanza.
Ho pensato che... mai avrei immaginato di arrivare a tanto io, ansiosa cronica che programmava i menù della settimana e il bucato e i giochi dei bambini. Senza mai riposarsi, farsi vittima e "boia" in tante situazioni. E ora invece che "subisco" certe decisioni, mi sento forte e sicura, convinta di farmi da parte perché già lo sono in parte e a prescindere.
Così è che va, deve andare. Succede a Tutti. E se un tempo pensando di aver ben "seminato", ho pure sognato che dopo ci sarebbe stato un proseguo su quella scia, oggi devo "arrendermi" a ciò che è, diverso dal pensato, immaginato, sognato.
E' una dolce "resa" però, consapevole che qualcosa anche un minimo resterà. Non può andare tutto perso.
Do un ultimo sguardo a quella luna che non c'è, poi metto giù lentamente la tapparella.
Un altro giorno è via, un'unica certezza resta. Ho la vita mia... e poi non ci penso più.

domenica 4 settembre 2016

NON SOLO BIANCO E NERO.



Già. Noi, prescelti da una sorte al contrario finiamo col diventare "colorati per caso".
Niente a che vedere col gruppo che canta a cappella, ché quelli sono "neri per caso".
O forse, si... qualche attinenza c'è. Almeno un po'.
Perché passiamo dal bianco e nero di una "sfida accettata" più o meno, ai colori di un "Viva la Vida" a lunga ricarica.
Seguire l'Evento... creando eventi, condividendo storie, facendo informazione.
Momenti si, attimi no... senza mai perdere la speranza.
L'ho detto, no?! Tutto può cambiare anche in una sola notte.

sabato 3 settembre 2016

CON IL TEMPO E LA PAZIENZA...


... ogni foglia di gelso diventa seta.
Perla di saggezza delicata e quanto mai vera.
Mi definiscono paziente, e nello stesso tempo mi chiedono come faccio ad esserlo. Beh, per prima cosa mi concentro sul momento che sto vivendo. Ma proprio questo momento, attimo breve quasi un istante. Mi prefiggo di superarlo al meglio. Mia nonna diceva di contare fino a 10, io arrivo a 15... e il gioco è fatto.
"Penso" che il tedio-noia-disagio non potrà essere per sempre né durare a lungo. "Decido" che nulla mi deve scalfire perché io resto al centro e tutto ruota intorno, e se mi tengo ben ferma alcuna "forza centrifuga" riuscirà a spostarmi. Poi tutto va come previsto, ed io sono contenta perché non ho perso l'equilibrio e sono consapevole di riuscire a non perderlo nemmeno in futuro. E il "dopo" non mi spaventa più.
Riuscirò a sopravvivere a tutto quanto, e non solo... anche a conquistare sorrisi per Chi non se la sente.
Quindi come faccio ad essere sempre paziente? Solo questo è il segreto.
Non è l'equivalente di una "formula magica", è semplicemente la mia personale interpretazione di ciò che mi è capitato.
Ho temuto di morire... di perdere il bene più prezioso... ed ho calato il capo.
Durante le cure ho cominciato a provare il sentimento della gratitudine, ero a Tutti riconoscente. Ho imparato ad Amare in senso assoluto e generale.
Poi in sei anni è stato un continuo perfezionamento di "stile", nel senso che più mi porgevo al prossimo con gentilezza, altrettanta ne ricevevo... o almeno così mi sembrava.
Reale o apparente comunque portava ad uno stato di benessere e di pace, che ho fatto mio e ora mi porta a trasmetterlo ad Altri.
Perché ci chiamano "pazienti"?... perché dobbiamo esserlo a 360°, di nome e di fatto.
Brava Tu. E se questi qua "gironzolano" senza combinare niente?
Puoi fermarli nel loro gironzolare? Certamente no... e allora aspetta il Tuo tempo, e intanto pensa che hai almeno il tempo di pensare.
E a Chi stamattina, spazientito continuava a scuotere il capo in senso di diniego, ho detto... se proprio devi, fallo in su e giù. Ti verrà fuori spontaneo un sorriso.
Così tutto si risolve... e mi fermo qui.

venerdì 2 settembre 2016

VIVERE CON PASSIONE

Quanti significati può assumere un termine...
E tutti insieme costituire il senso dell'esistenza.
Ho letto un pensiero di Oriana Fallaci...
"Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per Vivere ci vuole Passione".
Avvertire visceralmente di esserci. Non è un caso, bensì una scelta. Ogni giorno, giorno per giorno seguendo gli eventi senza subirli. Una bella sfida, non c'è che dire.
Passione è sentimento che si condivide, si vive insieme. Sia dolce o doloroso non resta chiuso in sé ma si apre all'Altro, e se sofferenza c'è si arricchisce di una "preposizione" e diventa Compassione, nel senso etimologico e completo del termine. Vivo con Te questo "momento"... prendo su di me parte del Tuo dolore.
Ed è Vivere davvero. Perché non è solo per se stessi, ma fa bene perché migliora se stessi.
Qualcuno potrebbe obiettare... e se non sono portato a "compatire"? Libero di non farlo, ma la Vita prima o poi presenterà il conto. Ci sarà occasione, situazione, persona per cui difficilmente non potrai che fare quell'unica scelta possibile... la compassione. Passione che ti completerà come Persona. Ob torto collo ma pure per Amore.
Non ci sarebbe la possibilità di un sostegno?... mi è stato chiesto stamattina...
Certo, abbiamo un bravo psicologo, un professionista...
Si... d'accordo, però intendevo... qualcuno con cui parlare, sfogarsi, che viva con me certi "momenti dell'anno". Da quando Lui si è ammalato vivo male la situazione. Mi sento inadeguata, persa...
Vorrei... oh, come vorrei poter dividere con qualcuno forte parte dei miei pensieri.
Già. Compreso in pieno.
Qualcuno che viva insieme quei momenti con "passione umana" senza spreco di dolorosa pietà.

giovedì 1 settembre 2016

DELL' ULTIMO DI AGOSTO...


Luce, profumi e voci. Doni della solita uscita del Mercoledì, una celebrazione quasi una festa di congedo per il mese che va via. Fine estate e timido preannuncio dell'autunno, metà e metà come questa giornata.
Ci pensavamo da tempo... fare una puntatina a Gravina, cittadina dal borgo storico di grande fascino, dagli scorci suggestivi, i balconi fioriti, e piazze e vicoli così raccolti da racchiudere a mo' di scrigno profumi e suoni dalla parvenza modulati come voci.
Così stamane siamo partiti con un sole cocente, anche se le previsioni davano pioggia e fulmini...
Speriamo che si sono sbagliati.
Ma si, nulla è certo... anzi il percorso lo conosci? Ché mi sa Tom Tom, pure in due non c'azzeccano mai.
Ma dai, che dici?
Chissà perché si innervosisce quando ironizzo sul navigatore. Forse si sente in colpa perché non gli dà mai credito immediato. E anche oggi per due o tre volte ha fatto di testa sua.
Il navigatore va interpretato...
E se lo dici Tu, certo non ci piove.
Non ci piove... non piove... ma come è possibile che pioverà?
Abbiamo attraversato la piazza delle 4 Fontane in un'atmosfera da mezzogiorno di fuoco, tutto intorno deserto nel pieno senso del termine e solo ronzii di api e mosconi.
Ci siamo inoltrati poi nei vicoli. Profumo intenso di erbe aromatiche e seppie ripiene, e da una finestra gli esercizi vocali di una coppia di cantanti lirici con accompagnamento al pianoforte. Eravamo all'aperto e ci pareva di essere in casa, a Nostro agio in quel contesto e affatto stanchi.
Per Noi l'età procede come i gamberi. Torna indietro, o meglio è direttamente proporzionale con la Nostra voglia di vivere. Più sono gli anni, ancor più non rinunciamo a tutte le cose che ci fanno stare bene.
Quanta energia ci scopriamo ora, e quanta curiosità... due giovani marmotte avanti negli anni che hanno acquisito non so come un inusitato spirito di adattamento. Meglio così. Aggiustarsi la vita serve pure a godersela. E godere della vita è anche apprezzare ciò che la Natura offre col bello e il brutto tempo. Mangiare un panino "destrutturato" tra le mani e poi inerpicarsi su per un'altura da cui ammirare un "panorama roccioso" da brividi. Solo una decina di anni fa non avrei mai pensato a tanto.
Non c'ha sconvolto neppure la pioggia che ha preso a venir giù durante il cammino. Avevamo l'ombrello ma l'abbiamo usato come bastone da montagna... quanta virtù.
Ma del resto due giovani marmotte avanti negli anni sono proprio avanti. Avanti in tutto, e ancora di più.