martedì 17 giugno 2025

VALORIZZIAMOCI (n.95) ("Prova da sforzo")

Momenti difficili o anche esperienze nuove a volte paiono un'esagerata "prova da sforzo" per testare cuore e cervello. Così la mente si affolla e presto va in tilt, il cuore accelera coi battiti e cade in affanno. 

Eppure un modo per non sbagliare c'è,


non porta a soluzione certa e definitiva ma in compenso mantiene stabile la serenità.

 Seguire la logica mamatematica.

Un quesito alla volta.

Una parentesi alla volta.

Un'operazione alla volta.

Ogni cosa risolta in qualche maniera, e archiviata comunque.

Dubbi? Problemi se capitano.

Perché crucciarsi anzitempo?

Un bel respiro profondo, magari ad occhi chiusi, visualizzando nella mente il luogo desiderato, una condizione felice.

E la tensione s'allenta, e l'ansia si fa alleata, e amico diventa persino il senso di precarietà.

Ho imparato da quando ho capito che era del tutto inutile affannarsi poiché "tutto va come deve andare", e ad ognuno è dato solo aggiustarsi il modo di affrontare ciò che viene.

Perché se è vero che tutto finisce, finirà pure la situazione scomoda o infelice, e come disse qualcuno prima di girare pagina... Domani è un altro giorno.

E così ...  prossimo test da sforzo?

Adottare metodo e calma.

Tanto che cambia?

2 commenti:

  1. C'è un tempo in cui il cosiddetto "tempo di precarietà" diviene, stabile, costante, e dal pregare che tutto si risolva, si passa al pregare solo che questo "tempo di mezzo" rimanga tale. Purché non si peggiori, siamo disposti alla negoziaione, all'attesa perenne, allo stallo infinito.
    Un abbraccio Mary

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  2. ... e comunque va. E andrà comunque bene.
    Ricambio affettuosamente l'abbraccio.

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