lunedì 15 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n. 72) (8 Dicembre e poi...)

Oggi è stato l'8 dicembre, festa dell'Immacolata. Al solito tanto da fare e il tempo che sfugge tra le mani.
Poi il pranzo della festa... e tutto il resto...? Presa da tanti impegni ho trascurato un po'...

Che accavallarsi di non-problemi! Sono i peggiori perché non hanno soluzione e non possono ridimensionarsi. Non esistono.

Non tutti i giorni sono uguali, e se solo ieri mi lasciavo scivolare tutto di dosso, oggi mi sono sentita caricata di un bel peso.

Poco coerente? Di solito mi nutro di un pensiero alla volta e mi adeguo senza troppi sbandamenti, di solito...

Oggi non è stato così. E avrei dovuto invece gestire con equilibrio la mente e anche il Cuore, perché pure il lucido distacco non sempre è se non ce la metto tutta.

Un ricordo a volo legato a questa giornata?

Tanti anni fa avvertivo i primi movimenti di mia figlia nella pancia.

La Vita cui porgere l'orecchio. 

La Vita che gratifica tramite la vita.


Comunque il giorno è volato.

Così realizzo.

Ogni senso è impegnato a dare un senso nuovo a questa vita che amo. 

Ed è racchiuso tutto in un gioco di parole .

Ora davvero posso dire conclusa la giornata. 

Ma solo l'ultimo sorso di camomilla  concilierà pensieri e ricordi.

Domani, sono certa, sarà diverso.


venerdì 12 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n.71) (Questa forza mia)

È cosa che faccio spesso, quando sono giù di tono, in casa vado alla ricerca di cose vecchie di cui sbarazzarmi.

Ne trovo sempre, residui di accumulo seriale, e poi sto meglio.

Così stasera ho fatto fuori una maglia dimenticata che dall'oblio ha ricavato due buchi, centrini senza forma, uno smanicato difettoso già alle origini. Poco dolore e alcun rimpianto quindi, e un po' di spazio ritrovato.

E ora sono tornata "forte".

Però... non so se sono veramente forte come voglio apparire o la mia è solo una maschera che mi aiuta a crederlo... 

Se forza è, comunque non è forza mia, lo so bene, ma devo "esistere" e "resistere", perciò sta a me continuare a non farle perdere vigore.

A volte però, soprattutto quando sono sola in casa, i pensieri cominciano a scorrere veloci come fotogrammi di una pellicola in accelerazione, e ricordi, paure, progetti mancati, speranze si susseguono senza pause e poi mi lasciano stanca. Tendo a piegarmi su me stessa, ma reagisco, alzo la testa e vado avanti.

Continuo ad andare avanti e mi convinco di essere forte. Lo penso io e lo pensano gli Altri, che ascoltano le mie "giornate speciali", scandite da un tempo senza ore, minuti, secondi...


Concludo. Forse "questa forza" è l'esito del gran lavoro per far emergere il meglio di me.


TRA I RICORDI (n.70) (Dominati? Mai)

 Finalmente cala serena la notte. Sono queste giornate impegnative, in più si affollano i ricordi, e alla fine la stanchezza prende il sopravvento.

Però niente potrà mai dominarci, meno che mai un fatto... un "accidente".

Ci penseremo ancora, è certo ma... ma pure che fosse, non sarà mai come "quella volta".

Impegneremo la consapevolezza per ricavarne risorse, e poi... sentirci liberi da ogni peso che grava sul Cuore.


E finalmente amare, amare ed essere in pace col mondo.

giovedì 11 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n.69) (In una settimana...)

In una settimana tutto può cambiare.

L'aspettativa e l'ansia, l'attesa e la speranza.

Dovremmo ricordarlo sempre, e per questo vivere di istanti ogni santo giorno.

Così mi vien voglia d'estraniarmi dal mondo che pure amo tanto. Troppe chiacchiere inutili, tanto lamentarsi per nulla. 

Che cosa ho imparato da quel giorno in poi?

Ad essere flessibile, ad aspettare i tempi giusti, e a piacermi.

Flessibile come un giunco che si piega al vento, a tratti pure contrario, lo asseconda ma non si spezza.

Aspetto i tempi giusti, perché le belle cose richiedono tante ore e molti giorni per realizzarsi. Senza contare gli ostacoli e i contrattempi.



Ma quando si crede in qualcosa, nulla spaventa e niente stanca, e si va avanti con fiducia e spirito di adattamento.

E poi... mi piaccio, coi miei limiti, difetti tanti, mi piaccio perché sono unica nel mio genere e consapevole che ho tanto da imparare e per questo ancora parecchio da vivere.

E resto sempre "Io" al centro dei miei pensieri con la memoria di un tempo in una vita rinnovata in modo diverso, e i dubbi oggi non proprio passeggeri sull'immediato mio futuro che, per fortuna, sempre meno mi spaventa.

mercoledì 10 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n.68) ("Ogni impedimento è giovamento")

Che dire?

Oggi mercatino di Natale sotto la pioggia, umore non proprio al top, in compenso incontri di quelli belli.

Poi il buon Dio sa, è vicino sempre e aiuta mandandolo a dire.

A proposito, conoscete il detto..."ogni impedimento è giovamento"?

Lo ha ripetuto un'Amica di quelle belle, al momento giusto, anche se inconsapevoĺe.

A causa di un valore sballato, Lei ha visto spostata la data della prossima terapia, ed io...? A me i promemoria sono sempre necessari per continuare a...

E tornando al detto, che cosa suggerisce?

Anche gli ostacoli e le difficoltà possono essere visti come opportunità di crescita, di cambiamento o di beneficio inaspettato. A volte, un intoppo può salvare da conseguenze negative, dare tempo per riflettere o aprire la strada a una situazione ancora più favorevole. 

Riepilogando...

Non tutti i contrattempi sono necessariamente sfortuna.

Un ostacolo può portare a qualcosa di positivo, insegnando qualcosa di importante o conducendo a un bene maggiore.

Un imprevisto può portare a un cambiamento di rotta che si rivela più entusiasmante di quello originario. 


Perciò speriamo sempre. Oltre un cielo minaccioso c'è sempre il sole che aspetta.


lunedì 8 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n.67) (Infinitamente "grazie")


  È come aver corso senza fermarsi e qualche ostacolo avesse imposto uno "stop" all'improvviso.

Allora sarà guardarsi intorno e notare che nulla è cambiato, gli alberi nel cortile, il cielo, la notte mai troppo buia e Il mattino chiaro pure senza sole.

Combinazione perfetta di elementi che sembra fatta apposta per Te.

Così è da stamattina che ci penso. Quante volte abbiamo detto, diciamo grazie?

Quanti giorni abbiamo concluso facendo bilanci di gratitudine della Nostra vita?

"Un altro giorno sta per andare

e io sono felice

di aver incrociato

il Tuo cammino,

qualsiasi cosa succeda,

so che sta qui la bellezza della Vita".   

- Carlo Bramanti -


Il Passato è maestro.

Le varie esperienze insegnano e Chi vuol apprendere comincia dal piccolo mondo intorno.

La bellezza delle piccole cose, delle parole giuste per sapiente scelta, la bellezza dei sentimenti nelle relazioni, soprattutto queste, da coltivare e mantenere vive.

Ogni giorno è un dono per cui ringraziare, poi ci sono le difficoltà da affrontare, i problemi da risolvere e tanti pensieri, tanti davvero.

Dire "grazie" alla fine è sollievo, atto di umiltà sincero...

Grazie alla vita che mi dà l'opportunità di riflettere quanto amore posso ricevere se mostro di averne bisogno.

Grazie a Chi non dimentica il mio nome... grazie a Chi mi dona un abbraccio o una carezza.

Grazie per questo strapuntino di vita, per cui ho capito quanto devo essere grata qualunque cosa sarà.

domenica 7 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n.66) (Propositività a lungo termine)


La sveglia fissata per stamani alle 6,30 poi in realtà ho aperto gli occhi molto prima.

Eh già, quando un pensiero pressa, in automatico installa il pilota automatico.

Stendo un piede, un dolore acuto mi impone una smorfia che nessuno vede.

Poco importa, devo fare in fretta. Ho quell'appuntamento non consueto ma importante, dal cui esito dipenderanno i miei giorni prossimi venturi.

È proprio vero. Nella vita le prove non finiscono mai. Cominciamo dalle elementari, e via facendo si arriva che ne manca sempre una, quella della laurea per la vita.

Mi muovo velocemente e continuo a pensare, un po' su, un po' giù come spesso succede a Noi, "tumorati di Dio".

Però non si può pensare sempre alla stessa cosa, non si può temere all'infinito, occorrono pause anche brevi per ricaricarsi di ottimismo, cercare l'occasione per una risata pure ricorrendo ai ricordi, e poi spostarsi più avanti coi pensieri, ovviamente "propositivi".

I pensieri propositivi sono più che positivi, fatti di progetti diventano generosi dispensatori di speranza.

E infine non guasta l'ironia, sdrammatizza e non è mai vana, soprattutto quando l'oggetto/soggetto siamo Noi. Perché tornare a ridere di se stessi sarebbe come sempre un toccasana a lento rilascio.

Giusto ciò che serve per paturnie senza fine.

TRA I RICORDI (n.65) (Aprirsi all'altro e trovare consolazione)

 

 

All'incontro GAMA odierno, " Il Coping basato sulla spiritualità".

La Spiritualità si può accostare alla religiosità ma non certo identificarsi con essa. Resta comunque qualcosa di imprescindibile nell'essere umano, che nelle difficoltà e nella malattia in essa trova "consolazione", ovvero la sua "interezza".

Condivido la mia testimonianza, tra le altre di stasera, tutte sentite ed efficaci.

Se posso darle un titolo sarebbe...

LA CASA SENZA FINESTRE

Uno sgabello sulla sedia, col rischio di cadere e farsi male sul serio. Questo per essere all'altezza, e non si ha nemmeno una scala o si pensa di non averla, di quelle normali assai comuni.

È così che mi sento a volte, inadeguata e priva dei più semplici elementi per arrivare... dove vorrei, almeno a capire.

Eppure tutto è sotto gli occhi, soprattutto chiusi, riflettendo.

E l'anima così appare come una "casa senza finestre", grande abbastanza per tanti sentimenti ma priva di quella "luce" che serve ad illuminarli e della possibilità che dall'esterno siano visibili.

Allora... perché tanto affanno?

Me lo chiedo e a tutti i costi cerco una risposta.

Ed è strano che nel preciso momento in cui mi pongo la domanda, questa mi arrivi pronta, immediata, con una telefonata per la prima volta e inaspettata.

"... riconosci la mia voce?!... sei la prima persona che ne è stata capace senza averla mai sentita. Ti chiamo per anticiparti i miei più affettuosi e sinceri auguri per l'anno che verrà. Che sia migliore per tutto, perché di tutto abbiamo bisogno, di salute, bontà e sorrisi e tanto altro. 

Noi non siamo diversi da quelli con cui ci rapportiamo e d'altra parte uguali sono anche Loro per Noi, ma poiché siamo esseri umani c'è sempre qualcuno che sembra lasciare nel Cuore un'impronta più profonda. Tu... per me sei così... lasci un tocco pulito..."

E la mia casa ad un tratto ha le finestre, in verità le aveva anche prima, ma preferiva lo scontato e lo stantio piuttosto che affacciarsi su un cortile chiuso e disadorno che comunque a ben vedere poteva riservare sorprese.

Chiedete e vi sarà dato, disse Qualcuno. Aprite perciò le finestre da ogni lato, che  entri il sole del confronto, l'Amore.


sabato 6 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n.64) (E un altro dicembre sarà)

Il mese di dicembre con me parla "strano". 

La Mente allora si oppone.

Per proteggersi si fa furba, e da tutto prende le distanze o quasi.

E l'animo? In verità può ben poco, perchè raccoglie i ricordi che la Mente intende tener lontani, e poi ci sono le emozioni di quel tempo e le attuali che sono pure di tutto rispetto.

Ma perchè non posso godermi in santa pace questo periodo di luci e colori?

"Il primo foglietto del mese di dicembre, staccato lentamente dal calendario, mi creò una strana inquietudine..."

L'inquietudine fu per me il primo sintomo, ma pure l'input alla ricerca del nuovo.

Ho compreso che occorre spazio per accogliere il "nuovo", ché dia calore all'anima e colori i pensieri.

Così se solo penso a quel che ero una volta ed ora non sono più, mi viene proprio da pensare di essere protetta e guidata da quel Qualcuno che vuole tutti stiano bene, e non solo in salute. E forse c'è pure un legame tra le due cose.


Così oggi come quindici anni fa, aggiorno il calendario e spero...

1°Dicembre ... primo giorno dell'ultimo mese dell'anno.


venerdì 5 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n.63) (Le ciabattine rosa)

La Vita a volte per scuotere dà spinte assai violente, improvvise e inaspettate.

Sta a te reggerti forte per non cadere o rialzarti in fretta.

Come qualcuno dice... ok, barcollare... ci sta, però mai mollare.

Immagina. Hai un appuntamento importante, il solito, niente di nuovo, ma comunque ti organizzi per fare in fretta, non vuoi fare aspettare e poi... hai da fare, sempre da fare e quindi vuoi tornare a casa presto.

Guardi le tue ciabattine rosa. Sono nuove, belle larghe per stare comoda e poi alleviare qualche doloretto ai piedi. A pensarci... hai anche pianto per questo, stupidamente, come bambina che non ha mai provato altro.


Guardi le tue ciabattine rosa, le lasci l'una accanto all'altra, in ordine, poi indossi le scarpe. Chiudi la porta, le lasci alle spalle.

E stranamente pensi... chissà se le ritroverò così come le ho poste.

È una cosa stupida da pensare, ma vuoi credere sarà così, al tuo ritorno e sempre.


TRA I RICORDI (n.62) (Siamo tutti sotto lo stesso Cielo)


Giornata strana. Senza il suono della sveglia perchè avevamo dimenticato di rimetterla, ci siamo levati già in affanno, e così è continuato.

Recupero in corsa, almeno fino a stasera, ora accomodata a mettere giù qualche pensiero. Perchè giorno non c'è che non richieda un'elaborazione concreta per farne tesoro.

La giornata come sempre si conclude in riflessione.

Siamo tutti sotto lo stesso cielo, e a quel Cielo sia pur nella speranza, tendiamo.

Non dobbiamo temere, soli non siamo.

Alcuno sgomento nella consapevolezza.

Personalmente spesso testo il mio stato d'animo, confido nella "mia preghiera preferita" e poi... poi trovo la serenità di Chi si affida.

Come è stato pure oggi, poichè non saremo mai pronti ad affrontare un cambiamento.

Per fortuna la speranza non abbandona mai, e col suo esserci aiuta non poco a guardare coi suoi occhi...

"Se io avessi una botteguccia

fatta di una sola stanza

vorrei mettermi a vendere

sai cosa? La speranza.

“Speranza a buon mercato!”

Per un soldo ne darei

ad un solo cliente


quanto basta per sei.

E alla povera gente

che non ha da campare

darei tutta la mia speranza

senza fargliela pagare"

Gianni Rodari -

Stasera quindi chiudo così, nella speranza che la notte sia comunque compagna serena verso la luce.


mercoledì 3 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n.61) ( "I falsi gelsomini")


 Dopo due anni è tornato a trovarci in un interessante incontro il giornalista/poeta Nino Abate. Naturalmente padrona indiscussa, la poesia, espressione emozionale della realtà, forma di scrittura fortemente terapeutica.

Spesso non si dà alla poesia il giusto valore, quasi fosse opera di fantasia, ma per dirla come Eliot, condiviso dal nostro contemporaneo, il filosofo Massimo Cacciari,

la Poesia non è l'espressione immediata di un'emozione, è un'emozione "esatta",  proprio perché reagisce alla critica che le è immanente. Proprio perché è chiamata a "giustificare" la propria "necessità". Di quale necessità si tratta? Essa consiste in ciò che la Poesia mostra, esprime.

Dell'incontro di stasera che cosa ho portato a casa? 

Oltre alla definizione di poesia come emozione esatta, i "falsi gelsomini" e "il grande viaggio".

Come titolo a queste mie righe adotterei proprio, "i falsi gelsomini", dall'inebriante profumo, intrecciati ai cancelli di quartiere, citati in una poesia di Nino Abate. Quasi una metafora di qualcosa che tutti ignorerebbero se non fosse per l'intensità del suo esserci.

E il grande viaggio? È quello a cui ci si appresta quando la propria strada diventa sempre più breve.

Inevitabile la commozione, non si sa come nè quando, ma conviene prepararsi fiduciosi in Dio.

Insomma in potenza siamo tutti poeti. Nell'ambito delle parole che conosciamo, possiamo formulare un pensiero che descrive un sentimento, un'emozione e poi sentirci leggeri, liberi.


martedì 2 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n.60) (Fare per non pensare)

Ovvero "coping orientato al compito", ma anche dedicarsi, creare per rilassarsi e sedare l'ansia.

Ripenso ad un incontro di qualche tempo fa con un paziente che si dilettava creando con il rame bouquet di fiori, e poi ai presepi artistici di un'altra Amica, e viene naturale considerare quanto sia terapeutica la creatività...

"C'è una fonte della resilienza: è nella tua mente, nei tuoi talenti, nella creatività che porti nella vita. Quando impari ad attingere a questa sorgente, avrai davvero sconfitto ciò che ti vorrebbe perdente".

(cit.)

La Creatività può essere considerata a giusto merito una risorsa.

Quanto bene fa?

A giudicare da certi esiti, risulta grandiosa terapia di supporto.

La creatività. Mi cimento anch'io.

Scrivo per diletto e per infondere speranza,

per condividere la vita, la mia che poi non è così diversa da quella altrui, coi momenti difficili, tra gioie, preoccupazioni, un dolore importante, una caduta e una rinascita.

Colmo di poesia gli spazi liberi. Ogni volta metto un punto e vado a capo o volto pagina per ricominciare.


Sono sufficienti pochi minuti per cogliere ed apprezzare l'entusiasmo creativo di qualcuno mai incontrato prima. 

Sarà per l'immediata sintonia che rende se non uguali, simili esseri umani assai speciali.


lunedì 1 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n.59) (Ritrovarsi... ricordare... resilienza... rinascita)


  Dopo anni ritrovarsi non proprio per caso, accomunate dalla stessa esperienza.

Ricordare i vecchi tempi, antichi proprio, quelli dell'infanzia per la precisione, e percepire che quel che accade è sempre per uno scopo.

È successo a Noi, a me e alla sorella di una collega, tramite quest'ultima ritrovarci in tre stamane a raccontarci.

Le paure per un ritorno di malattia ridimensionate dalla condivisione dei ricordi.

Le nostre mamme, compagne di scuola, in seguito compagne per la vita, continuarono a frequentarsi e a mettere in comune tanto. Esperienze, pomeriggi insieme, e risate, un mondo di risate. E noi figli sempre con loro, gioiosamente insieme.

Stamattina abbiamo ricordato lunghe serate invernali, colorate e serene. Di festa qualunque giorno della settimana fosse. 

L'infanzia quasi sempre rappresenta l'oasi felice dell'esistenza. I ricordi legati a quel periodo sono di conforto nei periodi difficili, perchè riportano vivi gli stati d'animo da bambino, quando il passato è solo ieri e il futuro il giorno dopo.

Una strada lunga, facili incroci. Un tempo senza limiti.


TRA I RICORDI (n.58) (Ottima compagnia)

 

 Può capitare di sentirsi soli anche se in compagnia. A me successe una sera, e quella sera stessa decisi di scrivermi una lettera.

Lo feci anche per fare chiarezza in me, in un momento di confusione, mentre mi sentivo sbagliata del tutto e responsabile di tutto, pure di quella solitudine. 

Dovevo sapere se in effetti era così o il contrario, lo feci e qualcosa di più compresi.

Non fu comunque fatto isolato. Ancora ogni tanto metto giù qualche nota di merito o rimprovero, giusto così come carezza o tirata d'orecchi.

Poi rileggo e mi ritrovo più spedita perché ricaricata di positiva obiettività.

Verificata la bontà della cosa, ecco la mia proposta... perché non lo fai anche Tu?

Invece di arrovellarsi tra sensi di colpa e momenti di stizza, farsi vittime o carnefici, perché non mettersi serenamente in discussione, ben decisi verso una meta/soluzione?

Serve conoscere ogni "briciola" di ignoto che è parte di Noi... tutto non si scoprirà, ma quel minimo sarà l' "infinito" percepito in un istante.

Allora... che cosa aspetti? Prendi carta e penna, oppure lo smartphone e nello spazio "note" racconta.

Gli eventi e le emozioni, le aspettative e le apparenti sconfitte... come vorresti che fosse la Tua vita, come vorresti essere Tu.

E non dimenticare di farti l'augurio più bello... quello che duri da oggi per tutto il tempo che sarà.

Prova, e se Ti va condividi col gruppo la Tua lettera, per intero o una parte, 

il resto che non vuoi mettilo tra parentesi in serbo per Te con la semplicità dei sentimenti.

Senza timore o pudore però ricorda che siamo barche sullo stesso oceano, sempre in cerca dell'approdo prima con se stessi.