Attendevo il mio turno, e osservavo intorno, e ricordavo.
Certo, essere stati dall'altra parte fa una grande differenza.
Di questo sono convinti tutti coloro che in seguito hanno oltrepassato la "siepe".
Perché questa definizione?
Una siepe è più consistente di una semplice linea di separazione, ma sicuramente non un muro o una barriera, per cui il passaggio è facile e rapido se è scritto nella "storia".
Dovrebbero starci un po' tutti dall'altra parte, comprenderebbero molto di più le emozioni contrastanti di una persona che ha come unica certezza il presente, e neanche facile.
Condividere esperienze è mettere tutto in comune. Fidarsi e confidarsi.
Affidare la propria gioia all'altro perché a questi dia frutto, e abbandonarsi al suo abbraccio quando nel proprio Cuore sono dolore e tristezza.
Io stessa se non manifestassi ogni tanto, anche gli esiti dei tristi pensieri, sarei non credibile e artefatta. Ho un cuore anch'io sotto una scorza nemmeno tanto dura.
Forte il più delle volte come tanti, e altrettanto fragile quando ricordo, faccio gli occhi lucidi, e poi mi drizzo in fretta perché la Vita non aspetta.
Da una parte all'altra... un'esperienza anche questa che diventa privilegio, qualifica per mettersi al servizio dell'altro.
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