giovedì 24 giugno 2021

MI RILEGGO... (n.66) (Curare le proprie radici)


Nostro padre oggi ha compiuto 90 anni.
Non è "pluralia maiestatis", siamo in quattro, e più o meno, con le stesse idee, o perlomeno simili.
Ci siamo ritrovati insieme a condividere un momento di convivialità, facezie varie e poi considerazioni silenziose, ognuno per come si sente, secondo il proprio vissuto di figlio/a.
Al termine di questa giornata, che non esagero definire per Noi quasi un evento, qualche riflessione ci sta.
Un padre novantenne resta unico riferimento, legame importante tra il passato con le Nostre radici e il futuro con le logiche aspettative.
Con Lui condivisi la stessa malattia nel medesimo periodo, undici anni fa. Io lo racconto ancora, Lui ha quasi dimenticato, di sicuro fu un periodo durissimo, però ce la facemmo entrambi.
Il chirurgo che ci operò definì Lui molto fortunato, me un po' meno, però in quella coincidenza a tutto tondo io ci vidi un segno, come se mi avesse donato la vita per la seconda volta.
Ce la può fare, non ha linfonodi infiltrati, il tumore è circoscritto. Così hai voglia, fino a 90 anni...
E ora i 90 anni sono arrivati.
Avremmo voluto, se fosse stato possibile fargli dono di una longevità tale da poterci sentire anche noi quasi immortali, in altre e semplici parole avremmo volentieri fermato il tempo. E oggi, riuniti insieme, ne abbiamo vissuto l'illusione.
Quando tutto riprende, si va sereni e ogni momento diventa una briciola di eternità.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante Luigi Rutigliano

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